Money Gate, lo strano caso della “frode sportiva” per Catanzaro-Avellino

Non c’è pace per l’Avellino dopo una stagione tribolata sotto il profilo della giustizia sportiva, con l’inchiesta per le presunte combine di Modena – Avellino 1-0 e Avellino – Reggina 3-0 culminata dopo due gradi di processo nei 2 punti di penalizzazione in classifica con cui i biancoverdi hanno chiuso la stagione 2016/2017.

Un’inchiesta penale per riciclaggio con possibili risvolti di natura sportiva che rischiano, suo malgrado, di coinvolgere la società irpina. Con l’operazione “Money Gate” la Procura di Palmi ha acceso i riflettori sul riciclaggio di danaro in Svizzera con rientro di capitali tramite scudo fiscale: a finire agli arresti domiciliari, tra gli altri, l’ex patron del Catanzaro Calcio, Giuseppe Cosentino.

Cosentino risulta indagato anche per frode sportiva. Secondo i Pm avrebbe tentato di aggiustare il risultato della gara Catanzaro – Avellino del 5 maggio 2013 in concorso con altre persone. Un episodio marginale, questo, dell’inchiesta penale ma che e’ ancora al vaglio degli inquirenti per verificare – ha spiegato il procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza “L’eventuale sussistenza di elementi in ordine al tentativo di aggiustare l’incontro. Ove dovessero emergere delle responsabilità, come e’ doveroso invieremo gli atti alla giustizia sportiva”.

Dalle indagini sarebbe emerso il tentativo di concordare un pareggio utile al Catanzaro per evitare i play out e all’Avellino per avvicinarsi alla promozione in B. La partita, pero’, fini’ con la vittoria dell’Avellino, che conquisto’ cosi’ la matematica promozione in serie B. L’inchiesta potrebbe anche coinvolgere dirigenti biancoverdi.

Raggiunti telefonicamente il presidente Taccone ed il Ds De Vito, manifestano entrambi sorpresa ed incredulità, smentendo categoricamente le indiscrezioni rilanciate dalla stampa calabrese; i dirigenti sottolineano di non aver ricevuto alcun avviso d’indagine.

Fonte: Otto Pagine Avellino