‘Ndrangheta ad Aosta: quando il sindaco Centoz diceva che la Bindi “farneticava”

di Piero Minuzzo

Fonte: Valle d’Aosta Glocal 

Premessa. Sciacallo: Squallido saccheggiatore di case e negozi abbandonati in conseguenza di calamità; anche, losco sfruttatore della sventura altrui. Avvoltoio: È anche persona avida, rapace. (fine citazioni)

Per parafrasare Isaac Bashevis Singer che disse “Gli uomini vogliono che tutte le donne si stendano come puttane e si alzino come vergini”, l’Union Valdòtaine vuole che tutti i suoi candidati raccolgano voti a mani nude e poi indossino i guanti bianchi per poi scaricare il barile su chi non può dire la sua.

Che poi ci sia chi si erge a paladino della moralità avendo nell’armadio scheletri e una lunga fila di fregature perpetrate ai danni del prossimo è davvero avvilente. Per non parlare di chi ha detto Se fai bene il tuo lavoro, la gente lo sa: non hai bisogno di comprare voti; ma si dimentica di dire che ha cambiato partito per continuare ad essere remunerato per pagare i suoi debiti con lo Stato.

Con l’arresto di Marco Sorbara e Nicola Prettico, rispettivamente consigliere regionale e comunale dell’Uv, nonché l’assessora del comune di Saint Pierre, Monica Carcea, si è aperto in Valle un dibattito sconclusionato, privo di atti di fatto, privo di conoscenze; tutti a cavalcare la gogna per crearsi una verginità appassita.

Un dibattito tutto incentrato su quanto riportato dagli organi di informazione e dai resoconti delle conferenze stampa degli inquirenti. Basti leggere la mozione che ha concluso un dibattito in Consiglio Valle durato per l’intera giornata fondato sull’aria fritta.

Dopo ore di limature, con la mozione approvata all’unanimità i politichini ribadiscono “l’assoluta convinzione che la società civile, il mondo economico e le istituzioni valdostane debbano essere immuni da infiltrazioni criminali”. La notizia sarebbe stata se avessero scritto il contrario.

L’unico intervento sensato e privo di demagogia lo ha fatto Alberto Bertin che da sempre si batte contro le possibili connivenze tra politica e malavita in genere.

Per il resto nulla a valenza di etica e di morale. Tanti bla bla bla e sentire i pottabandiera di partiti i cui ministri o sottosegretari sono stati che recentemente condannati per uso improprio di denaro pubblico o a restituire  milioni e milioni agli italiani è davvero avvilente.

Così come è deprimente sentire chi, come l’Union Valdòtaine, in meno di 12 ore, ha scaricato i suoi due consiglieri sospendendoli dal movimento senza dar loro il tempo materiale per autosospendersi. L’importante è ricrearsi una verginità a buon mercato. I vertici unionisti hanno già scritto la sentenza senza leggere le carte, senza aspettare nemmeno il rinvio a giudizio.

Eppure l’Union Valdòtaine dovrebbe ricordare i suoi tanti militanti finiti nella forche caudine della giustizia e uscirne senza responsabilità, dopo essere stati messi alla gogna mediatica per mesi e mesi.

Sentire invocare l’applicazione immediata della legge Severino dopo poche ore dall’arresto (la legge Severino prevede la decadenza di pubblici amministratori condannati) quando ancora nessuno conosce i fatti è assolutamente  indecente per chi lo ha chiesto.

Peggio ancora: si è sentito parlare di immediata esecuzione alla legge Severino e qualora venisse confermata la misura cautelare per un membro del Consiglio regionale ma poi aggiungere aspetteremo di capire meglio i contorni di questa triste vicenda. Prima si parla e poi si cerca di capire cosa è accaduto.

Sapere che il sindaco di Aosta ha ricevuto offerte per sostenerlo nella campagna elettorale del 2015 e che che lui ha rifiutato è allarmante. Allarmante perché forse non ha denunciato il fatto; ma soprattutto perché una volta eletto ha definito farneticazioni le considerazioni dell’allora presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, che aveva evidenziato possibili infiltrazione mafiosi in Valle. E più ancora allarmante perché nulla ha fatto per istituire l’Osservatorio della Legalità promosso dal consigliere Caminiti; tant’é che è stato istituito ben tre anni dopo l’elezione di Centoz.

Se mai Marco Sorbara ha ricevuto voti sporchi chi si erge a paladino della moralità e dell’etica politica dovrebbe pensare quanto ha lucrato su quei sporchi voti in termini di seggi e di rielezione. Senza i voti di Marco Sorbara qualcuno oggi non sarebbe in Consiglio non potrebbe pontificare e dirsi di adottare “le misure necessarie per contrastare qualsiasi tentativo di condizionamento esterno a tutela della legalità dell’attività amministrativa e politica a tutti i livelli”.

Per la serie se la cantano e se la suonano. Tutti sono eroi sparando su chi non può replicare. Più che eroi sono sciacalli e avvoltoi. Tutto questo nel rispetto dell’attività svolta dagli investigatori – e ribadendo  fiducia nella Giustizia – che è più serena e giusta di quella dei politichini.