‘Ndrangheta, arrestato a Taurianova Pasquale Zagari: protagonista della violenta faida degli anni ’80 e ’90

Taurianova – È stato arrestato in flagranza di reato il boss Pasquale Zagari. L’accusa è tentata estorsione aggravata ai danni di un imprenditore. Già condannato all’ergastolo per associazione mafiosa, omicidi, reati in materia di armi e occultamento di cadavere, Zagari, ritenuto esponente di spicco della ‘ndrangheta di Taurianova era libero da febbraio. Nel 2015, infatti, la sua condanna è stata ridotta a 30 anni di carcere e, dopo un periodo ai domiciliari e di sorveglianza speciale, da otto mesi aveva finito di scontare la sua pena. I carabinieri lo hanno fermato dopo che si era recato dall’imprenditore al quale voleva imporre illegittimamente il suo volere, proprio facendo leva sulla sua caratura e fama criminale. L’operazione è stata possibile grazie ad alcune acquisizioni informative, raccolte dai militari dell’Arma, in base alle quali il boss aveva ripreso a taglieggiare commercianti e imprenditori della zona. I sospetti sono stati confermati e, dopo essere stato detenuto per molti anni, Pasquale Zagari è rientrato di nuovo in carcere a Palmi con un’accusa pesante. Attualmente sono in corso accertamenti per ricostruire la rete di soggetti che gravitavano attorno al boss. E un grande aiuto potrebbero fornirlo le vittime delle estorsioni. I militari, per questo, hanno lanciato un appello a quanti hanno avuto analoghe pressioni o richieste a rivolgersi immediatamente alla più vicina caserma dell’Arma o alla magistratura.

Il presunto boss, secondo quanto riferito dagli investigatori,è stato uno dei più violenti protagonisti della faida che ha imperversato a Taurianova a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, nel corso della quale la morte del padre, Rocco Zagari, ucciso all’interno del negozio di un barbiere, rappresentò l’evento scatenante della “strage del venerdì nero” di Taurianova, in cui furono uccise per vendetta quattro persone, di cui una con la testa mozzata, in pieno centro cittadino. La pericolosità di Zagari è dimostrata da un violento tentativo di evasione nel 2009, quando non si fece scrupoli a sparare con un’arma da fuoco contro i poliziotti di scorta durante una traduzione.