‘Ndrangheta e appalti: Gratteri prova a salvare Occhiuto

Tra le tante cose scritte nell’ordinanza dell’operazione “Lande Desolate”, 134 pagine, alcune delle quali di una gravità estrema – corruzione, tangenti e ‘ndranghetisti che sguazzano alla grande – Gratteri, finalmente operativo nella lotta contro la corruzione e la collusione politica/mafiosa, decide di portare all’attenzione pubblica uno specifico episodio: la richiesta di Oliverio al Barbieri di rallentare i lavori a piazza Bilotti per danneggiare elettoralmente Occhiuto appena sfiduciato dal consiglio comunale (fine 2015-inizio 2016).

Un episodio che da un punto di vista giuridico non dice niente, anche perché non è certo un reato chiedere, così come ha fatto anche Occhiuto, alla ditta di rallentare i lavori. Inserito, però, nel contesto di corruttela descritto nell’ordinanza, tale episodio, assume ovviamente il giusto significato che rafforza, a mo’ di corollario, il quadro accusatorio, ma non è certo la “prova regina” dell’inchiesta di oggi portata avanti dalla procura di Catanzaro. Ma nonostante ciò Gratteri la racconta, ai microfoni dei giornalisti, quasi come fosse il cuore dell’inchiesta, ma basta leggere l’ordinanza per capire che così non è.

E allora perché questa sottolineatura? Perché inserire nell’ordinanza un episodio di “contorno” che nulla aggiunge alle responsabilità di Oliverio e compari? Perché non soffermarsi sui tanti gravi episodi che la stessa ordinanza racconta quando svela le connivenze accertate tra politica, imprenditoria, e mafia? Eppure Gratteri narra alla stampa l’episodio di piazza Fera/Bilotti che non è oggetto, come dice lo stesso magistrato, d’indagine. Cioè: preferisce parlare di episodi non oggetto d’indagini, piuttosto che di quelli riscontarti nell’inchiesta.

Qualcuno come me che ama il complottismo, e la dietrologia, dopo aver ascoltato la conferenza stampa di Gratteri, e il messaggio che ne è venuto fuori – un Occhiuto danneggiato da Oliverio, quando sappiamo tutti in città che Occhiuto, attraverso Potestio, ha gestito, insieme ai mafiosi e a Barbieri l’appalto di piazza Bilotti – dico tranquillamente che c’è qualcosa che non quadra.

Sembra quasi che Gratteri con questa sottolineatura abbia voluto far passare Occhiuto da vittima del sistema masso/mafioso, e quindi estraneo a collusioni e corruzione. Magari anche con la scusa che quelli commessi da Occhiuto – perché i suoi reati non si possono negare –  sono reati da procura ordinaria e non da Dda, e lui sui reati “ordinari” commessi a Cosenza non può intervenire, perché fuori delle sue competenze territoriali. Accertato che a Cosenza la ‘ndrangheta e la masso/mafia non esistono. Quindi non c’è nessun motivo per intervenire. Perciò le competenze nella repressione di reati contro la pubblica amministrazione restano alla procura ordinaria di Cosenza. E se aspettiamo il Gattopardo, campa cavallo che l’erba cresce.

Una cosa però è sfuggita a Gratteri: ha nominato, per confermare l’episodio in questione, il pentito Foggetti che ha ben descritto i rapporti tra la ‘ndrangheta e la ditta Barbieri. Foggetti, come si sa, ha parlato molto anche di Occhiuto, resta da vedere ora se le dichiarazioni di Foggetti valgono solo quando si tratta di Oliverio e Barbieri, oppure no. E questo lo sapremo presto. E da qui capiremo se quella di oggi è un’operazione frutto di un accordo sottobanco tra Gratteri e certa politica, oppure no. Restando sempre del parere che tutto quello che c’è scritto nell’ordinanza sul conto di Oliverio e compari corrisponde alla pura e semplice verità.

GdD