‘Ndrangheta e politica, la difesa di Orlandino Greco: l’astio con i Foggetti e la versione di Lamanna

Ieri abbiamo iniziato la pubblicazione delle memorie difensive presentate dai legali di Orlandino Greco al Tribunale del Riesame per contrastare il ricorso presentato dalla DDA di Catanzaro contro il rigetto della richiesta di arresto nei confronti del consigliere regionale ed ex sindaco di Castrolibero. Erano state accolte ma nel frattempo – ed era anche ora! – il processo è entrato  nel vivo e il pentito Adolfo Foggetti ha confermato le accuse a Greco.

L’avvocato Enzo Belvedere, nella prima parte, ha passato in rassegna le contraddizioni nelle dichiarazioni del pentito Ernesto Foggetti e la versione completamente diversa presentata dalla convivente di Michele Bruni.

In questa seconda parte si occupa dei motivi di rancore tra Orlandino Greco e la famiglia Foggetti.

IL RANCORE TRA ORLANDINO GRECO E LA FAMIGLIA FOGGETTI 

“… L’astio dei Foggetti  nei confronti di Greco Orlandino – scrive nelle memorie difensive l’avvocato Enzo Belvedere – emerge dalla letture di alcuni atti amministrativi, emessi dal sindaco Greco, in tempi non sospetti, nonché dalle denunce sporte nei confronti di membri della cosca.

In epoca lontanissima, molto prima dei fatti contestati del 2008 e del 2013, in data 11/10/2005, il sindaco Greco inviava una formale comunicazione a Foggetti Marco, socio-lavoratore della cooperativa “Orizzonte Verde”, contestandogli le continue ed ingiustificate assenze dal lavoro, invitandolo a “modificare l’atteggiamento” e dimostrare senso del dovere.

Enzo Belvedere

Fermiamoci un momento sul dato, di estrema importanza investigativa e giudiziaria – osserva il legale di Orlandino Greco -. Dopo qualche mese di costituzione della cooperativa, quando era tutto interesse del sindaco (se fosse stato colluso con questi ambienti o se solo avesse dovuto ringraziare od ingraziarseli per il futuro!), soprassedere su qualsivoglia atteggiamento poco consono al lavoro di Foggetti, questi che fa? Prende carta e penna e, lontano anni luce da qualunque pensiero di indagine, scrive duramente di “modificare l’atteggiamento” e di recarsi doverosamente al lavoro!”.

“Ancora e sulle medesime intransigenti posizioni, in data  23 aprile 2008, il sindaco Greco scriveva al Presidente della cooperativa “Orizzonte Verde”, di “effettuare una seria ed attenta verifica dei soci lavoratori poiché l’amministrazione da me rappresentata non intende più tollerare situazioni e comportamenti non consoni ad un servizio pubblico”; chiedeva, inoltre, di “voler trasmettere una relazione dettagliata sull’organizzazione dell’attività svolta…specificando orari, presenze, mansioni e comportamenti di ciascun lavoratore impegnato”, auspicava un positivo cambiamento, chiarendo che: “in caso contrario sarò costretto…ad interrompere qualsiasi rapporto con la cooperativa”.

“Il 13 aprile 2008, 10 giorni prima, si son tenute le elezioni – osserva ancora l’avvocato Belvedere – ed il sindaco che fa? Piuttosto che mantenere gli impegni di “incrementare” il lavoro della cooperativa, prende sempre carta e penna ed ammonisce duramente il Presidente della cooperativa, concludendo che la sua amministrazione, in costanza di lavoro fatto male, non tollererà più tali “situazioni e comportamenti” ed arriverà “ad interrompere qualsiasi rapporto con la cooperativa”!

Tale nota era originata dalle continue assenze dal lavoro di alcuni soci, tra i quali Foggetti Marco, congiunto dei predetti delatori Foggetti Ernesto e Vincenzo (dato rilevabile dagli atti investigativi).

Ancora e sul punto dell’astio che i Foggetti avevano ed hanno nei confronti dell’allora sindaco Greco; con Ordinanza n. 2/2012, il sindaco Greco disponeva che Foggetti Giuseppe (fratello di Vincenzo e zio di Ernesto) ed i suoi familiari sgomberassero gli alloggi, di proprietà del Comune di Castrolibero, siti nel centro storico, abusivamente occupati. Intimava lo sgombero, denunciava i fatti alla Magistratura, chiedeva l’intervento del Prefetto.

 

 Le dichiarazioni di Foggetti Adolfo e la campagna elettorale del 2013

Adolfo Foggetti

Foggetti Adolfo asserisce di essere intervenuto personalmente nella campagna elettorale del 2013-2014, contattato oltre che dagli antagonisti politici del Greco (all’epoca- 2013- candidato a consigliere comunale) anche dallo stesso Greco, tramite Alessandro Esposito, che “mi richiedeva per conto del Greco un impegno elettorale da parte mia oltre che di tutti i vertici della cosca e segnatamente Daniele Lamanna, Rango Maurizio, Ettore Sottile e tutti gli altri.”

Il collaboratore  riferisce di un coinvolgimento dei sodali e, soprattutto, dei vertici della cosca (chiaro l’uso del plurale e l’espresso riferimento nominativo ai vertici del clan, Rango, Lamanna e Sottile). Nessuno lo riscontra e Lamanna lo smentisce!

Il collaboratore Daniele Lamanna, al vertice della cosca Rango/Zingari, rende dichiarazioni specifiche relative all’epoca ed ai fatti narrati da Foggetti Adolfo (Verbale di interrogatorio del 10 maggio 2016), mai fa riferimento a Greco Orlandino ed alla sua coalizione politica del tempo; racconta che nel periodo in esame fu avvicinato sì per la campagna elettorale, ma da candidati antagonisti del Greco ed egli rifiutò qualsivoglia aiuto poiché  “la cosa non mi interessava”.

Daniele Lamanna, plenipotenziario del clan, viene messo a partito degli  affari della cosca, soprattutto di quelli rilevanti (come quello di occuparsi di procacciare voti per la competizione elettorale sul territorio di influenza) ed economicamente vantaggiosi. In punto di detti fantasiosi accordi elettorali, smentisce categoricamente Foggetti.

Lamanna nulla riferisce dell’esistenza di un accordo; nulla sulla messa a disposizione della cosca; nulla sull’impegno degli uomini di vertice; nulla sull’entrata della cospicua somma di euro 5.000.  E Lamanna è a conoscenza della campagna elettore del 2013 e ne narra gli episodi afferenti la cosca.

Se solo un accenno da Greco, pur non corrisposto, gli fosse giunto, anche tramite terzi sodali (leggi Foggetti), ne avrebbe riferito, per ammettere l’interessamento o meno.

Aldo Figliuzzi

“Debolissimo argomento – conclude l’avvocato Enzo Belvedere – è quello di ritenere le dichiarazioni di Figliuzzi Aldo “un formidabile riscontro” alle propalazioni di Foggetti Adolfo a carico del Greco. Figliuzzi non è una persona informata sui fatti, non è un testimone di giustizia, non è un collaboratore, è un indagato che non rende interrogatorio confessorio, ma, legittimamente, cerca di allontanare i sospetti da sé, rilasciando dichiarazioni palesemente difensive della sua posizione. È un indagato, che ha, sin dal 2009, con Greco Orlandino, rapporti politici e personali tesi e conflittuali, al quale, prima che riferisca sui fatti, vengono “abilmente” contestate le dichiarazioni già rilasciate dal suo nemico politico”.

2 – (fine)