‘Ndrangheta reggina e crotonese al Nord: 41 misure per narcotraffico e riciclaggio

Oltre 160 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, dello S.C.I.C.O. e di altri Reparti del Corpo, stanno dando esecuzione a 41 ordinanze di custodia cautelare in Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e Calabria, nei confronti di appartenenti ad una associazione a delinquere, composta da italiani affiliati o contigui alla ‘Ndrangheta reggina e crotonese e dedita al traffico internazionale di stupefacenti.

Le complesse indagini – durate oltre due anni, dirette dalla D.D.A. di Bologna e coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo alla luce di convergenze emerse con altri filoni investigativi delle Procure della Repubblica di Firenze, Potenza e Trento – hanno altresì permesso di riscontrare il coinvolgimento di una fitta rete di soggetti di nazionalità cinese dediti, professionalmente e con carattere di sistematicità, al riciclaggio degli ingenti proventi illeciti accumulati dal sodalizio criminale.

Un traffico da decine di milioni

L’ingente traffico di droga – approvvigionamenti e cessioni per quantitativi che sfiorano i 1.200 kg di cocaina, i 450 kg di hashish e i 95 kg di marijuana – hanno fruttato all’associazione decine di milioni di euro, parzialmente reimpiegati in 14 società intestate a prestanome e utilizzate anche per «mascherare», in pieno periodo di lockdown pandemico, i trasporti di droga attraverso false bolle di accompagnamento.

Il sistema fei ch’ien

Un ruolo «attivo e assolutamente prezioso» nella sistematica opera di riciclaggio dei proventi illeciti del sodalizio criminale è stato ricoperto da una vera e propria rete di soggetti di nazionalità cinese attraverso il fei ch’ien (sistema «informale» di trasferimento di denaro).