Nuovo Dpcm. La Calabria resta zona arancione

Sicilia e Lombardia saranno le uniche zone rosse che scatteranno in Italia da domenica 17 gennaio, la Calabria resterà invece in zona arancione a conferma che la situazione epidemiologica nel territorio calabrese è stabile. Oltre la Calabria altre 11 regioni saranno arancioni mentre solo in 6 restano gialle (Campania, Toscana, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Valle d’Aosta). E’ quanto emerge dall’ultimo monitoraggio proiettato sulle modifiche introdotte dal decreto legge del governo firmato questa sera dal Presidente Mattarella. Il nuovo Dpcm entrerà in vigore il 16 gennaio e prevede sostanziali novità: c’è il divieto di spostamento tra Regioni anche se sono gialle, in vigore fino al 15 febbraio. Resta invece concesso spostarsi in due (esclusi gli under 14 conviventi) per andare a trovare amici e parenti, anche nelle zone rosse. Gli abitanti dei piccoli comuni (meno di 5 mila abitanti) potranno uscire dal loro territorio comunale anche se in zona rossa e arancione, fino a 30km di distanza esclusi i capoluoghi di provincia.

Il governo ha invece accolto le richieste delle Regioni lasciando ai locali della ristorazione la possibilità di vendere prodotti da asporto fino alle 22: la norma “anti-movida” che voleva lo stop alle 18 rimane, ma solo per bevande alcoliche. Il presidente della Conferenza Stato Regioni Stefano Bonaccini ha detto che” Non porta vantaggi significativi sul piano della prevenzione e al contrario rischia di rappresentare un ulteriore fattore negativo di tensione sociale ed economica sui territori” e stavolta l’esecutivo ha ascoltato la richiesta degli enti locali. Nella bozza del Dpcm si legge che l’asporto sarà sospeso alle 18 soltanto per chi svolge attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati). In questo modo non ci sarebbe un giro di vite generalizzato: un locale che svolge attività di bar, ma ha anche la cucina, in linea teorica, potrebbe tenere aperto per l’asporto. L’obiettivo, ha spiegato il ministro Francesco Boccia a ‘Otto e Mezzo’, è cercare di limitare la “movida” delle persone che comprano bevande e le consumano nei pressi dei locali (circostanza comunque già vietata dal precedente Dpcm).