Nuovo ospedale, De Rose: “Rende sempre ai margini delle scelte più importanti”

Nuovo Ospedale pubblico e servizi sanitari nell’Area Urbana. Il ruolo determinante delle minoranze a Rende

Finalmente pare essersi aperta una discussione sul nuovo ospedale pubblico e sul sito sul quale dovrà sorgere, e se questo è accaduto in queste settimane è anche e soprattutto perché a Rende sono stati gli esponenti della minoranza a porre la questione e proporre il coinvolgimento di tutti i comuni dell’area urbana.

Per quanto riguarda Rende cambia Rende era il novembre 2015, quando in un convegno che ha visto la partecipazione di tutti i livelli istituzionali – Regione, Provincia, comuni dell’area urbana, Ordini professionali e Unical -, ponevamo la questione di “Un nuovo ospedale per l’area urbana: efficiente, economico e pubblico”.
La richiesta di una discussione più ampia sul tema della sanità nell’area urbana, dal versante rendese è stata sollevata in questi ultimi anni anche da altri gruppi consiliari di minoranza, sia con iniziative singole che con iniziative congiunte tra le minoranze stesse.

Così, dopo aver richiesto espressamente a Manna di convocare di sua iniziativa un consiglio comunale ad hoc sulla sanità nell’area urbana già nel dicembre 2015, e rimasta inascoltata la richiesta, insieme ad altri esponenti di gruppi consiliari di minoranza (De Rose, Petrassi, De Rango A., Scola, Beltrano e Miceli) nel maggio 2016 decidemmo di ricorrere allo strumento a disposizione delle minoranze ovvero quello della richiesta di un consiglio straordinario a richiesta di almeno cinque consiglieri nel quale chiedemmo di discutere di “Trasporti e sanità. Dalla metro leggera al nuovo grande ospedale pubblico dell’area urbana. Quali gli effetti e le prospettive e quale ruolo per Rende nel contesto dell’area urbana”.

L’esigenza era quella che il sindaco Manna non continuasse a rimanere ai margini delle discussioni che si sviluppavano oltre Campagnano in particolare tra il Presidente Oliverio ed il sindaco di Cosenza, ma che prendesse parte attiva ed autorevole su tutte le questioni più importanti e strategiche per l’intera area urbana e, dunque, per Rende.
In questi anni, tuttavia, le richieste rivolte in tal senso al sindaco Manna non sono valse a spronarlo a prendere parte alla discussione, scegliendo invece di restare in disparte e di non esprimere (anche sul nuovo ospedale) alcuna posizione, relegando Rende ad un ruolo sostanzialmente irrilevante.

La ragione di questa rinuncia a partecipare al dibattito è stata evidente in questi anni, dettata com’era dall’esigenza di non dissentire né dalle posizione espresse dal Presidente Oliverio né da quelle del sindaco Occhiuto, con l’effetto di mantenere gli equilibri precari, ma anche con l’effetto di tenere Rende completamente ai margini delle scelte più importanti.
I gruppi consiliari di minoranza a Rende, non hanno mai accettato che Rende rinunciasse al proprio ruolo nell’area urbana e, nuovamente, nel novembre 2017, richiedevano un nuovo consiglio comunale straordinario su “Nuovo Ospedale pubblico e Commercio. Proposte opportunità e prospettive per Rende”, questa volta raccogliendo con ben undici firme dai consiglieri di minoranza (De Rose, Petrassi, De Rango A., Scola, Beltrano, Elia, Monaco, Bartucci, Bruno, Russo e Pulicani)

Ripercorrere i fatti è doveroso, come doveroso è riconoscere che sono stati i gruppi consiliari di minoranza a Rende, ancora una volta (gli stessi undici consiglieri) a sottoscrivere anche a maggio 2018 la richiesta del consiglio comunale sul “Nuovo Ospedale Pubblico nel contesto dell’area urbana. Le ragioni della proposta di realizzazione a Rende”, che si terrà martedì 5 giugno alle 17 nella sala del consiglio di Piazza Matteotti.

Sono stati sempre i gruppi di minoranza nel consiglio comunale di Rende a rilanciare e candidare Rende ad accogliere il nuovo ospedale nei pressi dell’Unical su area già di proprietà della Provincia, a chiamare in causa e coinvolgere anche Montalto Uffugo e a stimolare tutti i comuni limitrofi all’area urbana.
Sul tema diversi sono stati gli interventi di autorevoli esponenti della politica nell’area urbana, e tutti sono concordi che occorre non perdere altro tempo, sia per intervenire sull’esistente, sia per valutare anche altre soluzioni rispetto a quelle discusse in questi anni.

E’ di qualche ora fa la notizia che anche il Presidente Oliverio ritiene che si debba accelerare e che anche Rende e l’Unical può essere presa in considerazione, rendendo  praticabile la proposta portata avanti in questi anni a Rende, dai gruppi della minoranza consiliare.
Ben vengano tavoli istituzionali ed incontri con i comuni limitrofi, con Castrolibero e con Montalto Uffugo innanzi tutto, a condizione che non si perda altro tempo e si decida in fretta.

Il sindaco di Rende potrà prendervi parte autorevolmente, facendosi portatore della proposta di realizzarlo a Rende, soprattutto dopo aver avuto pieno mandato dall’indirizzo che esprimerà sulla questione l’intero consiglio comunale che proprio su richiesta delle.minoranze avrà svolgimento martedì 5 giugno prossimo alle ore 17.

Sarebbe davvero utile, se risultasse loro possibile la partecipazione del Presidente Oliverio, del Presidente della Provincia Iacucci e anche dei sindaci, dell’intera area urbana.
La questione è urgente, e più che mai merita d’essere affrontata in maniera né faziosa né campanilistica: un modo per dimostrare che l’area urbana ed il suo futuro non sono parole evocate solo al bisogno.

Massimiliano De Rose
Rende cambia Rende