Occhiuto: al cosentino basta un tozzo di pane e una partita di pallone

Mentre i cittadini patiscono una situazione economica e sociale che si aggrava ogni giorno di più, gli unici interessi del sindaco sono quelli di assegnare qualche altro grande appalto agli amici degli amici.

La situazione in città diventa ogni giorno più esplosiva, e lo dimostrano i tanti fatti di cronaca che si sono registrati in questi ultimi mesi. Ragazzi appartenenti a tutte le fasce sociali e di qualsiasi età che si improvvisano rapinatori. Il continuo ricorrere allo strozzo di commercianti e imprenditori, affogati di debiti e tasse. Interi quartieri che vivono di spaccio. Situazioni al limite che sono sotto gli occhi di tutti, tranne che del sindaco.

La totale mancanza di una economia reale cittadina ha costretto la gente “all’arte di arrangiarsi”. Migliaia di cosentini ogni giorno devono trovare il modo per alzare il pranzo e la cena. Ed ognuno si “inventa quello che può”.

La diffusa tossicodipendenza in città è un altro fattore allarmante che ci dice che esiste un’altra consistente fetta di società che, oltre al pranzo e alla cena, deve “alzare” anche i soldi per la “pezzata” (cocaina). E a Cosenza lo sappiamo tutti, la pezzata è la droga più diffusa. Centinaia di disperati ogni giorno in cerca del denaro per far fronte alla loro tossicodipendenza. Un dramma che coinvolge centinaia di famiglie e che spesso si consuma nel silenzio di quattro mura. Senza contare tutto il giro legato alle scommesse e alle macchinette spesso usate da disperati alla ricerca di fortuna, che rovina ogni giorno decine e decine di famiglie.

Uno potrebbe dire: che me ne frega a me se la gente si droga e gioca alle macchinette? Giusto. Fin quando non ti entrano in casa o ti scippano per strada. Vuoi o non vuoi il problema è anche tuo. Se la società in cui viviamo si abbrutisce ne va, inevitabilmente, della qualità della nostra vita. E a nulla servono belle piazze e stadi nuovi.

Ma nonostante ciò non un solo intervento è stato programmato in questa direzione. Quando si parla di sviluppo economico, lavoro, e sociale, fateci caso,  Occhiuto non ha mai nè le risorse, nè le competenze. Risponde sempre così. Salvo poi accendere mutui, e firmare cambiali a nome dei cosentini, per opere che francamente possono aspettare, di fronte a questa grave situazione.

Occhiuto non ha mai predisposto niente per il sociale, salvo lo stretto necessario, o la normale amministrazione. Non ha mai trovato un euro in più di quello che abitualmente il bilancio economico, relativo al sociale, ogni anno mette in campo: quattro lire. E chiunque si rechi per bisogno in questi uffici la risposta è sempre la stessa: non abbiamo soldi. Al contrario di quello che succede agli amici degli amici e ai costruttori che si recano negli uffici del quarto piano che di soldi ne trovano sempre e tutti i giorni.

Non capisco perché Occhiuto, così come vuole fare con lo stadio nuovo, non accende anche un mutuo per recuperare, ad esempio, il patrimonio immobiliare pubblico e destinarlo a chi ne ha bisogno?

Non c’è nessuna legge che gli impedisce di fare questo.  Eppure non l’ha mai fatto. Chissà perché?

E più conveniente all’intrallazzo e aru sguabbu affidare un unico appalto per la costruzione di una grande opera alla ditta amica e non magari, 20 appalti a 20 ditte diverse. Troppa confusione, troppa gente,  troppi cani all’uassu. Non gli conviene agire in questo modo.

Anche perchè così frazionati gli appalti è difficile chiedere bustarelle e tangenti. In questa “confusione” puoi trovare anche qualche onesto che magari non ci sta e denuncia. E’ sempre meglio trattare con uno e non con tanti. Che se no poi le voci girano.

Questa è la cruda realtà – magari non percepita da chi guadagna 2000 euro al mese e da quella parte minoritaria di borghesia che vive di rendita – con la quale ogni giorno ci dobbiamo confrontare, e se per alcuni questi problemi si risolvono con la costruzione di un nuovo stadio, beh, è proprio vero che per farci stare zitti basta un tozzo di pane e una partita di pallone.

GdD