Omicidio Bergamini, anche la nuova perizia inchioda gli assassini

di PAOLO OROFINO

Fonte: L’Altro Quotidiano (https://www.altroquotidiano.it/)

Sulla morte di Denis Bergamini spunta una nuova perizia fatta eseguire dalla Procura di Castrovillari. Una perizia effettuata utilizzando lo stesso tipo di camion, che trenta anni fa passò sopra il corpo del calciatore del Cosenza. Una simulazione di ciò che accadde quel 18 novembre del 1989, sulla statale 106, nei pressi di Roseto Capo Spulico, imitando il più possibile la scena della tragedia, immortalata da tante fotografie scattate nell’immediatezza del fatto e tenendo conto di alcune testimonianze dell’epoca.

Gli esiti della nuova perizia – come riferisce oggi anche il Quotidiano del Sud –  non avrebbero contraddetto i risultati già ottenuti dal Ris di Messina, nel 2012, quando era in corso la seconda inchiesta sul caso, poi archiviata, come era stata archiviata la prima. I carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche, sette anni fa, dopo specifiche simulazioni, avevano sostenuto, in estrema sintesi, che se il calciatore si fosse buttato sotto il camion in transito (circostanza riferita dall’allora fidanzata del calciatore, unica testimone in quel frangente), le scarpe, la catenina e l’orologio indossati avrebbero dovuto subire danni da strisciamento sull’asfalto. Al contrario, gli oggetti menzionati, trovati addosso al cadavere, erano tutti pressoché intatti.

Si apprende, ora, che anche la nuova simulazione, nella sostanza, non avrebbe fornito elementi idonei a corroborare l’ipotesi del suicidio di Bergamini. Ancora non si sa di preciso che peso avrà tale nuova perizia nell’impianto accusatorio allestito dagli inquirenti, che hanno terminato da poco la lunga e complessa attività investigativa alla base del procedimento ter sulla morte di Bergamini. E di impianto accusatorio si tratta, perché, a differenza delle precedenti due indagini concluse con l’archiviazione delle ipotesi alternative al suicidio del giocatore, l’attuale inchiesta sembra proprio orientata verso un’altra direzione: Bergamini potrebbe essere stato ucciso ancor prima dell’impatto con il camion in transito e poi il corpo già privo di vita o in fin di vita potrebbe essere stato portato in quel punto della 106 Ionica per inscenare un suicidio.

«L’exitus del signor Donato Bergamini è attribuibile, con elevato grado di probabilità, alle lesioni da scoppio causate dallo schiacciamento addomino-perineale con conseguente eviscerazione degli organi e rottura di vaso arterioso, a sinistra, in soggetto in liminae vitae, già morto per asfissia meccanica»: questo è il passaggio più significativo della consulenza medico-legale svolta nell’arco di due anni, che ha consentito ai pm di proseguire la terza inchiesta.

La nuova autopsia sulla salma riesumata di Bergamini, eseguita con moderne metodologie – anche se c’è chi sostiene che il risultato non può essere considerato prova assoluta, presentando aspetti criticabili –  non è stata certamente un punto a favore degli odierni indiziati.

Com’è stato più volte sottolineato, al momento gli indagati “noti” nel fascicolo sono, a vario titolo, tre. Ma potrebbero esserci pure altri indiziati ancora “coperti” da segreto istruttorio. Impressionante il numero delle persone informate sui fatti ascoltate dagli investigatori: duecentocinquanta. Ed in questi giorni la Procura ha tirato le somme.