Padre Fedele Bisceglia diventa sodale di Occhiuto (di Ugo G. Caruso)

di Ugo G. Caruso

Caro Gabriele, in uno dei tuoi articoli nella giornata di ieri ricordavi giustamente Gigi Marulla.

Non sarebbe giusto avviare una piccola riflessione autocritica sul guru che eleggeste ancorché giovanissimi a leader della vostra tifoseria? Sarà perché anche da giovanissimo ero allergico a capi, capetti e tribuni di cui intuivo sempre il doppio fondo. Poi, le tonache non mi sono mai piaciute.

Forse perché da ragazzo tutti impazzivano per Frate Mitra, un monaco guerrigliero in America Latina che poi si scoprì essere un infiltrato della Cia. Lo ricordi?

Ma tornando al nostro, non vi sentite delusi? Non ti senti tradito? Quante sciocchezze leggo anche qui: i poveri, un proverbiuccio da cultura sapienziale che va sempre bene, la confusione tra competenze comunali e statali.

La politica è altro. E’ condivisione. Più volte mi è stato chiesto in passato di assumere incarichi di giunta in comuni piccoli e medi. Credo che avrei assolto bene il mio compito, francamente, ed ero grato a chi mi aveva interpellato. Ma rifiutai perché non condividevo l’operato di giunte o sindaci.

Accettando, Fedele Bisceglia diventa sodale di Occhiuto, tra l’altro così benvoluto e coccolato in curia. Quella stessa curia che… beh, ci siamo intesi.

Vuol dire che approva l’ecomostro di Piazza Fera, il ponte di Calatrava tra i due nulla, la città discoteca, il Castello ad albero di Natale, il Rendano privatizzato, le piste ciclabili inutili, la discarica diffusa, lo scempio delle piazze, il traffico strozzato, i parcometri strizzacittadini, gli sportelli respingenti dei servizi comunali e tanto altro che denunci quotidianamente da anni. E’ bene che questo sia chiaro.

Aderire ad una giunta significa risponderne in solido, altro che mense dei poveri ed amenità simili.

Caro Ugo, hai risvegliato in me antichi conflitti: è vero, di uno che ha la tonaca non ci si dovrebbe mai fidare ma lui ci è riuscito per anni e anni e poi quando lo hanno arrestato è diventato oggettivamente un martire. Solo oggi scopriamo la sua vera natura ma non avrà tempo per fare danni. Mi fa più pena che rabbia (g. c.)