Paola, Aieta e Di Natale “duellano” tra aquile e tacchini

Fonte: Paola Oggi

Due galli in un pollaio non ci possono stare. Come per i galli, che in due si azzuffano, così per gli uomini, perché proceda bene, basta uno solo. O forse no. La querelle tra Graziano Di Natale e Giuseppe Aieta ha animato gli ultimi giorni sulla stampa e sui social. Il primo a cominciare è stato il presidente del consiglio comunale di Paola che, pavido, ha immolato il suo delfino Pierluigi De Luca, segretario del circolo paolano del PD.

Apprendiamo con grande soddisfazione che la Piazza della Cittadella Regionale sarà dedicata a San Francesco di Paola”. Così De Luca in una nota data alla stampa (parte della stampa)… Una proposta dell’allora Presidente della Provincia di Cosenza, attuale Consigliere Provinciale, Graziano di Natale, che già nel dicembre 2016 scrisse al Presidente Oliverio per proporre proprio quanto annunciato in questi giorni”. Così Di Natale, opps, De Luca. “Siamo sorpresi dall’attività tutta particolare del consigliere regionale Giuseppe Aieta, il quale, a fasi alterne, si interessa della Città di Paola e del nostro Santo.”

Dopo la lamentela per non aver ricevuto il contributo regionale per la festa patronale, Di Natale fa chiedere al suo De Luca come mai “non è stato mai così premuroso nel sostenere la battaglia di giustizia sociale riguardante l’Ospedale di Paola, intitolato proprio al nostro Santo”.

E ci fermiamo qui. Chiedendoci però, come abbiamo fatto già altre volte, cosa ha lasciato sul territorio Graziano Di Natale nei decenni di operato politico indossando le più svariate casacche fino ad accasarsi nel partito rappresentato dal suocero? Cosa di tangibile ha lasciato il Graziano paolano se non incarichi all’ospedale, promesse e incaricucci a suoi seguaci?

“Sono stato destinatario di critiche da una parte del PD di Paola in due diverse circostanze”.

Così Giuseppe Aieta che, piccato, risponde a Di Natale incalzato da chi con Di Natale ha rotto qualsiasi rapporto, anche politico, che durava da anni. Dopo che Aieta ha annunciato l’arrivo di un finanziamento diretto al Santuario di S. Francesco di Paola, il PD paolano, probabilmente perchè alcun finanziamento è mai riuscito a portare in città, si è profuso in critiche. Trattasi di un milione e mezzo di euro per la realizzazione di un museo nei locali del Santuario.

Una parentesi al riguardo è d’obbligo.

E’ sotto gli occhi di tutti che la città di Paola non ha mai goduto del Santuario che la caratterizza più di ogni altra cosa. Da sempre è una sparuta minoranza di pellegrini che dopo aver visitato il Santuario va alla scoperta della città a valle. Senza attrattive, senza mezzi efficaci, senza segnaletica che inviti a farlo, è storicamente acclarato che il Santuario è una realtà a se stante, scollegata dal resto del territorio paolano. Chi ha amministrato Paola non ha mai intaccato questo isolamento, non ha mai pianificato, per il bene della città che sonnecchia ai piedi del Santuario, operazioni tali da facilitare la fruizione della città da parte dei pellegrini.
La nuova chiesa, la nuova biblioteca prima e il futuro museo resteranno appannaggio della realtà Minima, di nessun altro.

Risulta sterile, com’era prevedibile, la polemica del PD paolano alle attenzioni di Aieta nei confronti dell’amico Colatorti.

Spronato dalle domande di Abramo, Giuseppe Aieta risponde a Di Natale & co.

Nella mia attività istituzionale, prima da sindaco, poi da assessore provinciale e adesso da consigliere regionale ho sempre privilegiato i fatti alle chiacchiere con l’attenzione rivolta perennemente alle risposte concrete che bisogna dare per la piena valorizzazione delle risorse culturali della nostra regione. Trovo sorprendente che qualcuno non perda mai il fastidioso vezzo di sollevare polemiche anche quando è sotto gli occhi di tutti la chiarezza e l’efficacia delle scelte compiute dalla giunta regionale e dal presidente Oliverio. …“.

Aieta continua a rispondere alle polemiche di Di Natale.

“… Uno dei limiti politici che va superato con urgenza è costituito dal ricorso costante ad esternazioni mediatiche spesso controproducenti e lesive per l’immagine del centro sinistra nel suo complesso.
Mi sono sempre prodigato per favorire una visione unitaria costruita sul confronto di idee, proposte e progetti. Le chiacchiere sono inutili e risultano sempre dannose per chi invece è abituato a lavorare per risolvere i problemi concreti della nostra comunità…“.

Giuseppe Aieta non le manda a dire: “… Ci sono soggetti in politica che con l’ansia di volare come le aquile rimangono a terra come i tacchini. Soggetti che pur rappresentando le istituzioni da molto tempo vivono la drammatica dimensione di non aver realizzato nulla e si scagliano, o meglio, nascondendosi suggeriscono, di demolire chi invece alle parole ha fatto seguire sempre i fatti. Perché i politici si giudicano per le opere che lasciano e non per le parole che, di fatto, rimangono chiacchiere…”.

Aieta è ben rappresentato a Paola. Oltre ad Andrea Signorelli e all’Auser, suoi maggiori sponsor, altri si sono palesati poco ma hanno voti pesanti in città. Alla prossima tornata elettorale per la Regione Calabria, sarà interessante vedere chi la spunterà tra i due a Paola e sulla costa.

… “In queste ore sto ricevendo numerose telefonate di persone che vivono a Paola, molte delle quali mi sollecitano a rispondere ai suggeritori di questa dannosa polemica. Ed io, che sono uno che solitamente non piega la testa, ho voluto evitare perché ingenerosamente e, spero inconsapevolmente, si è trascinato nella polemica il Santo Patrono della Calabria. Nelle polemiche bisogna avere stile perché, come recita un bel film, i modi definiscono l’uomo“.