Paola, un arresto per spaccio di droga. San Lucido, preso un ricettatore

Fonte: Marsili Notizie (http://www.marsilinotizie.it/)

Su sollecitazione della procura della Repubblica presso il Tribunale di Paola, le forze dell’ordine presenti sul territorio hanno innalzato notevolmente la soglia dei controlli volti a prevenire incresciosi fenomeni di devianza.

È così che polizia e carabinieri di Paola, in due distinte operazioni, hanno posto un freno ai traffici illeciti condotti da due soggetti che, in un caso, hanno comportato il regime di detenzione presso la locale casa circondariale, mentre nell’altro una denuncia all’autorità giudiziaria e i sigilli ad un’attività di presunto autorimessaggio sulla statale 18.

Partendo da quello che potrebbe configurarsi come il reato più grave tra i due, bisogna dar conto della riuscita di un’indagine condotta dai militari agli ordini del Capitano Giordano Tognoni, i quali –  all’esito di un blitz condotto nel dedalo di viuzze e vicoli del centro storico di Paola (zona “Motta” e “Via Macchia”) – hanno rinvenuto un’ingente quantità di sostanza stupefacente e circa 2mila800 euro in contanti all’interno di un appartamento disabitato ma, da tempo, nella disponibilità di un giovane incensurato. L’uomo, colto sul fatto, è stato subito arrestato e tradotto nel carcere di Deuda, mentre la droga e i soldi sono stati posti sotto sequestro.

Per quanto concerne invece il secondo crimine, a finire nei guai è stato un 33enne di San Lucido già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, secondo quanto appurato dagli agenti della Polizia Stradale di Paola, stava dando “ricovero”, in un terreno di sua proprietà, ad una Fiat 500 rubata la sera prima a Cosenza. Fulminea, l’attività dei poliziotti coordinati dal vicequestore Domenico Lanzaro, ha permesso dapprima l’individuazione e il recupero del veicolo, poi di porre i sigilli ad un’attività di autorimessaggio di vetture posta sulla Statale, il cui titolare è risultato essere proprio l’uomo denunciato (tra l’altro già conosciuto per reati analoghi) che si è visto requisire l’attività per “abusivismo di esercizio di impresa”.