Pd, la guerra di Giudiceandrea e Guglielmelli

Chi non lo conosce sentendolo parlare potrebbe pensare – per trenta secondi, non di più perché poi anche chi non lo conosce lo sgama – che ciò che dice corrisponde a quello che realmente pensa. Ma non è così. Perché se a parlare è il comunista con il culo degli altri, al secolo Giuseppe Giudiceandrea, consigliere regionale del PD, eletto con i voti clientelari girati da Ferdinando Aiello, nulla è come appare.

Giudiceandrea, che spera di apparire con il suo faccino da persona educata uno serio e sincero, è tra le persone più false del PD. E’ convinto di essere una persona intelligente, e pensa che per poter fare “fessa la gente” basti pronunciare qualche parolona, o parlare in politichese, per coprire le sue reali intenzioni. Che sono le stesse degli altri politici lazzaroni: sistemare il suo culo sulla poltrona da consigliere regionale a 20mila euro al mese, con annessi e connessi, privilegi e favori, per altri 5 anni. L’idea di dover lavorare per vivere lo terrorizza, anche perché un lavoro vero Giudiceandrea non l’ha mai avuto. Teoricamente fa l’avvocato. Anche se, da mediocre qual è, non è mai andato oltre  il praticantato in qualche studio. Ha sempre vissuto di denaro pubblico, perché incapace di guadagnarsi da vivere, per lui e la sua famiglia, con il proprio sudore.

Ed infatti la battaglia portata avanti da Giudiceandrea sull’abolizione dei vitalizi agli ex consiglieri regionali – che poi si tratta di introdurre un sistema previdenziale di tipo contributivo, al posto del vitalizio così come previsto dalla legge nazionale 213 del 2012 – altro non è che un pretesto per lanciare messaggi di guerra, a chi pensa di farlo fuori politicamente parlando. Usa un argomento sensibile per attirare l’attenzione della gente convinto di apparire come colui il quale si batte contro i privilegi della casta. Ed invece è l’esatto contrario.

Dopo la sua affermazione a stretto giro di posta gli ha risposto Nicola Adamo, criticando il suo populismo e la pretestuosità della sua proposta..

Per capire la falsità di Giudiceandrea bisogna porsi questa domanda: come mai Giudiceandrea servo sciocco di Oliverio attacca Nicola Adamo che è criccu e cruaccu con Oliverio?

Ci sono problemi nella maggioranza di Oliverio? Parrebbe di si. Perché la guerra che Giudiceandrea sta portando avanti contro Nicola Adamo non c’entra nulla con l’abolizione dei vitalizi, come vorrebbe farci credere il comunista con il culo degli altri, la verità è che Nicola Adamo ha imposto a Palla Palla che il prossimo candidato a consigliere regionale su cui puntare e far confluire quei pochi voti clientelari che ancora vanta il PD, dovrà essere Luigi Guglielmelli, uomo al completo servizio di Madame Fifì. E non più Giudiceandrea di cui, secondo Adamo, non ci si può fidare. Del resto, dice Nicola, ha già tradito tante volte, vedi il volta faccia che ha “riservato” a Ferdinando Aiello. Mentre Guglielmelli garantisce lealtà e fedeltà. Cumu u cuanzi sta.

E’ questo il vero motivo della lite tra Nicola Adamo e Giudiceandrea. Una “guerra” tutta interna alla maggioranza di Palla Palla che con questa nuova tegola aggiunge ai già tanti problemi, un’altra bella gatta da pelare.

Giudiceandrea non ci sta ad essere sostituito con Guglielmelli che si rivela sempre più un personaggio ambiguo. Il cui unico interesse è quello di far carriera e sistemarsi a tutti i costi, e costi quel che costi.

Siamo allo squallore. Raschiano il fondo del barile. Nonostante la batosta elettorale continuano a comportarsi come dei veri e propri sciacalli. Non hanno vergogna di niente, e non gliene frega niente dei problemi della gente.

Il congresso del PD è solo un paravento per dare una parvenza democratica a questa accozzaglia di avvoltoi, impegnati, in realtà, a spartirsi le ultime monete del bottino, prima che sia troppo tardi.

Restiamo in attesa di capire quale sarà l’atteggiamento di Palla Palla che nel mentre deve rassicurare Giudiceandrea che ancora gli garantisce la maggioranza in consiglio, senza scontentare il fido Nicola che come si sa è il vero presidente della regione Calabria.

Una prima contropartita potrebbe essere quella di proporre una candidatura a sindaco di Giudiceandrea, alle prossime amministrative di Casali del Manco. Anche se la sua elezione non sarebbe scontata. Senza l’appoggio di Guglielmelli, che in quel territorio ci vive, senza un Pd unito, la vedo dura. Potrebbe finire così: Guglielmelli alla Regione e Giudiceandrea sindaco di Casali del Manco. O viceversa.  Ma per entrambi resta l’incognita dell’elezione. E forse proprio questo che li preoccupa. Perché contro le coltellate alle spalle, tipiche del Pd, nessuno può farci niente. Non si fidano l’uno dell’altro. E vorrebbero garanzie da Palla Palla e Nicola Adamo, come se questi fossero due brave e sincere persone, per evitare il solito gioco sporco che si verifica, sottobanco, ad ogni tornata elettorale.

Comunque vada, la tenuta della maggioranza in Regione dipende, come sempre, dalle garanzie economiche che Palla Palla può ancora offrire a questi personaggi, sempre con i soldi dei caggi. Perchè è solo della loro sistemazione che parlano. E c’è da scommetterci che questa guerra tra marpioni costerà tanto ai calabresi. Questo è il cambiamento del Pd.