Politica&Padroni, licenziamenti a Terni: il gruppo iGreco in audizione alla Regione Umbria

Da sinistra: Martelli, Saverio Greco e Giancarlo Greco

Eppur si muove. Nonostante il PD sia diventato quello che ben sappiamo, ogni tanto c’è qualcuno che si mette una mano sulla coscienza. In merito alla vicenda dei dipendenti ex Novelli che il gruppo iGreco dovrebbe assorbire e che invece licenzia e persegue, le istituzioni umbre pian piano stanno riconsiderando la famiglia Greco.
La notizia è che oggi, lunedì 5 giugno, l’amministratore unico del gruppo iGreco, il mitico Saverio, è stato chiamato in audizione alla Regione Umbria.
Non solo: in questa settimana o al massimo la prossima, il Consiglio Comunale di Terni si pronuncerà in merito alla discriminazione perpetrata ai danni degli impiegati messi in cassa
integrazione in seguito a sciopero.

Il gruppo iGreco di Cariati, che predica rispetto per i lavoratori e legalità a chiacchiere, continua a mortificare i lavoratori ex Novelli in quel di Terni. Sì, perché i cariatesi, qualche tempo fa, hanno rilevato con il loro solito metodo (gratis…) alcune aziende decotte e adesso devono fare una sorta di “pulizia etnica” per sbarazzarsi di quei lavoratori che – secondo la loro testa bacata e da padroni da strapazzo – non servono più. Noi di Iacchite’ abbiamo aperto da tempo un canale con questi lavoratori, che ci informano delle loro iniziative e che cercano di aprire gli occhi a coloro che ancora difendono questi padroni sprezzanti e spietati che hanno in testa un solo dio: il denaro. 

Lettera aperta dei lavoratori ex Novelli in CIGS ai Consiglieri del Comune di Terni

Sono trascorse due settimane (la lettera è di circa un mese fa, ndr) dalla notifica della messa in cassa integrazione straordinaria, a zero ore, per un anno (preludio di fatto al licenziamento), dei trenta lavoratori che, su invito del sindacato, sono entrati in sciopero presso la sede di Terni, per difendere i diritti di tutti i dipendenti della Società. Che è stata acquisita dal gruppo calabrese iGreco di Cariati.
Per individuare le 30 persone assoggettate a cassa integrazione l’azienda ha utilizzato il solo criterio discriminatorio della partecipazione allo sciopero.

Non possiamo accettare che ciò avvenga in un territorio dove certe forme di lotta sindacale sono state da sempre alla base di ogni vertenza aziendale.

Chiediamo a tutte le forze politiche che fanno parte dell’Istituzione più alta della Città, di prendere posizione contro questi atti di rappresaglia, perché non diventino un pericoloso precedente in questo territorio.
Auspichiamo che la Giunta municipale intervenga presso la Presidente della Regione e del Governo centrale,  affinché venga censurato un comportamento lesivo di un diritto sancito dalla nostra Costituzione.

Chiediamo nel frattempo interessamento affinché l’erogazione della mensilità di cassa integrazione, nel rispetto della dignità di ognuno, arrivi ogni mese da subito e non, come paventato, tra 5/6 mesi.