Politiche 2022, il retroscena. Il (fallito) piano diabolico di Aieta, Di Natale e Bevacqua

IL FALLITO PIANO DIABOLICO DI AIETA, DI NATALE E BEVACQUA 

Giuseppe Aieta da Cetraro è stato uno dei protagonisti assoluti di questa campagna elettorale balneare. Non è in questa sede che dobbiamo tratteggiare un ritratto biografico del personaggio, quindi non scriveremo del suo “famoso” procedimento penale pendente alla procura di Paola per corruzione elettorale del quale si sono occupate testate ben più influenti della nostra (https://www.repubblica.it/cronaca/2020/02/11/news/calabria_indagati_per_corruzione_consigliere_regionale_coinvolti_due_sindaci-248358251/) o di quando chiese pubblicamente al presidente Oliverio di candidarsi alle Regionali 2021 con una sua lista e poi durante la notte mollò Palla Palla per passare con Amalia Bruni, detta anche Lady Truffa…

Appare però opportuno informare che il patetico passaggio di Aieta con Carlo Calenda e Matteo Renzi ha una motivazione molto forte: qualcuno l’aveva illuso che poteva essere candidato alla Camera dei Deputati con il Pd. Sciocco pensare fosse facile da parte sua. A nulla sono valse le tardive preghiere perfino di candidarlo nel collegio uninominale Cosenza-Tirreno (posizione non utile visto che è un collegio già perso per il Pd).

Occhio però a non sottovalutare il “potere” di Aieta, che mantiene una certa influenza. Basti pensare che Emilio Morelli, marito di una consigliera comunale e potente uomo del Pd nella Valle dell’Esaro, oltre al sindaco di Longobucco Giovanni Pirillo, sono passati in Azione con lui. Un gesto di coraggio? Macché: sono tutti indagati insieme ad Aieta per corruzione elettorale unitamente al sindaco di Acri Pino Capalbo, notoriamente al suo servizio da molti anni. Non conosciamo l’attuale fase del procedimento penale, ma una cosa è sicura: secondo la procura di Paola a loro Aieta promise l’assunzione per se stessi o congiunti nella propria struttura regionale dopo la rielezione a consigliere regionale. 

Aieta però in questa campagna non si è limitato a sperare per se. Pensate che ha scritto (!) una lettera commossa a Enrico Letta e Nicola Irto per chiedere la candidatura di Domenico Bevacqua, meglio conosciuto come Mimmo Chiù Chiù e proveniente dal suo feudo di Longobucco, a capolista alla Camera dei Deputati! Un gesto di grande altruismo e valore politico, peccato però che Bevacqua e Aieta si sono sempre odiati… Basti pensare che il principale “nemico” di Aieta è proprio il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo, legatissimo invece allo stesso Bevacqua. E allora cosa ha spinto Aieta a scrivere questa lettera? Facile, anzi elementare: Aieta è il secondo dei non eletti nella lista del Pd in Consiglio regionale. Con il consigliere regionale Pd Bevacqua eletto alla Camera, Graziano di Natale sarebbe entrato in Consiglio regionale come primo dei non eletti, e con una eventuale futura candidatura di Di Natale al Parlamento europeo (Di Natale è genero di Mario Pirillo, ex eurodeputato) Aieta nel giro di 14 mesi sarebbe potuto tornare in Consiglio regionale. Un piano diabolico e perfettamente NON riuscito. 

Qui la storia si collega a Graziano Di Natale, al quale, al contrario di Aieta, una mezza candidatura sembrerebbe stata proposta grazie alla mediazione della sua corrente romana dei lottiani, ma poi la cosa non sarebbe andata in porto alla fine. Cosa farà Di Natale adesso? Formalmente deve sostenere il Pd, soprattutto al Senato con Nicola Irto, ma la giunta di Paola, da Di Natale sostenuta, è composta proprio per metà da Fratelli D’Italia, come tutti sanno… Dunque Di Natale avrà difficoltà proprio sul Senato in considerazione della notissima amicizia fra il sindaco e l’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso, capolista al Senato per Fratelli d’Italia.

Non dobbiamo dimenticare infine un dettaglio: qualche settimana fa è stato ospite di Di Natale l’eurodeputato Pd Ferrandino che il sito napoletano “Fanpage” riporta in uscita dal Pd per far ingresso nel Terzo Polo. Capito l’aria che tira?