Cosenza, Occhiuto e le ditte amiche: 40 determine per 1 milione alla Alvir Srl

L’ormai ex sindaco Mario Occhiuto (ma aspirante senatore della Repubblica!) con la sua solita faccia tosta, ha avuto il coraggio di affermare che al Comune di Cosenza non esistono o meglio non sono esistite “ditte amiche”, visto che l’inevitabile dissesto finanziario ha messo fine ad una vergogna incredibile andata avanti per anni senza che il porto delle nebbie battesse ciglio. L’ha fatto solo dopo che ormai i buoi erano scappati dalla stalla, in perfetto stile massomafioso.

Quanto al capo dei truffatori, ovvero Occhiuto, è suo diritto difendersi, ci mancherebbe. Ma il problema è che le carte dicono tutt’altro. E ci portano nella vera dimensione del “sistema Occhiuto”. Ideale e perfetta continuazione del sistema che già esisteva e proliferava con Franco Ambrogio e il Pd almeno dal 2002 in poi, dopo la morte del vecchio Mancini.

C’è una ditta che si chiama Alvir Srl, con sede a via dei Mille a Cosenza (in precedenza, in verità, era via Guido Dorso ma poi c’è stato un cambio in corso d’opera), che, nel breve volgere di tre anni e mezzo, ha avuto la “fortuna” di ottenere addirittura quaranta determine da Palazzo dei Bruzi.

Per un totale di oltre un milione di euro. Un milione e 8mila euro per la precisione. Voi come la definireste questa ditta? Amica o nemica?

I titolari della ditta rispondono ai nomi di Alessandro e Vincenzo Rubino ma a Cosenza e anche alla DDA di Catanzaro sanno che la loro attività potrebbe essere riconducibile a quelle di una serie di affiliati ad un clan mafioso, che ha sempre appoggiato elettoralmente Mario Occhiuto, sia al primo turno che al ballottaggio delle elezioni 2011 e al primo turno delle elezioni 2016. Vincenzo Rubino è stato raggiunto da uno dei 14 avvisi di garanzia emessi il 2 novembre 2018 dalla procura di Cosenza, poi dalla chiusura indagini e dal rinvio a giudizio e poi dallo scontatissimo “colpo di spugna” del porto delle nebbie (il Tribunale e la procura di Cosenza per i nuovi di Iacchite’). 

Poiché siamo cronisti molto scrupolosi, siamo andati a spulciare attentamente tutte le quaranta determine di cui ha beneficiato la ditta Alvir.

Il quadro che ne esce fuori non ci sorprende neanche un po’ e ci restituisce l’immagine di un Comune (quello di Mario Occhiuto) totalmente inginocchiato rispetto alle “esigenze” della ditta Alvir così come delle altre ditte amiche e paramafiose. Decine e decine di determine con affidamenti diretti e appalti farlocchi, per usare un eufemismo.

2011: 84MILA EURO

Già nel 2011, pochi mesi dopo la sua vittoria elettorale, Occhiuto si è messo sull’attenti e ha assegnato alla Alvir Srl un affidamento diretto che rientrava (anche se di poco) nella fatidica soglia dei 40mila euro: 43.890 euro (compresi gli oneri fiscali e di sicurezza) per lavori all’Economato di Palazzo dei Bruzi. E, a qualche mese di distanza, ecco arrivare puntuale un altro bell’affidamento, anche questo diretto, riguardante una serie di strutture comunali per un importo di poco inferiore ai 40mila euro.

2012-2013: 482MILA EURO

Ma è nel 2012 che la massa degli affidamenti diretti, dei cottimi fiduciari e degli appalti pilotati inizia ad entrare nel vivo. Sedicimila euro facili facili per riparare una serie di fogne otturate, ventimila per la potatura degli alberi e ancora altri quarantamila per la manutenzione di un gruppo consistente di scuole cittadine. Tutti affidamenti diretti e cottimi fiduciari.

Il primo salto di qualità avviene con l’affidamento dei lavori d’urgenza per la messa in sicurezza e manutenzione della facciata principale del Palazzo di Città: circa 44mila euro. Non è tanto la cifra che dobbiamo guardare ma proprio la portata dei lavori, che sono estremamente delicati e sembrano studiati apposta per far guadagnare gli amici degli amici. Visto che i lavori alla facciata principale del Palazzo di Città non sono certo una priorità per la nostra comunità…

Passano pochi mesi e Palazzo dei Bruzi elargisce altri 44mila euro alla Alvir per la sistemazione dei portici del palazzo di città.

Ormai il dado è tratto e Occhiuto non si ferma più. Per lavori di manutenzione e ristrutturazione riguardanti la realizzazione di un nuovo locale e la ristrutturazione di un locale contiguo presso il Tribunale di Cosenza, il sindaco pensa bene di far lavorare proprio la ditta vicina ai malavitosi (un “classico” della corruzione made in Cosenza!) con un affidamento diretto da 35mila euro.

Un affidamento diretto tira l’altro e così nel 2012 la ditta Alvir si vede affidare, per 41mila euro complessivi, anche i lavori urgenti per la manutenzione e la ristrutturazione dei servizi igienici di Palazzo Ferrari.

E che dire dei 44mila euro affidati direttamente per i lavori di manutenzione e ristrutturazione dei locali comunali siti a via Rivocati (Palazzo Secreti) da adibire a uffici per l’assessorato alle Politiche Giovanili?

In piena estate, ad appena qualche mese dalla prima tornata, l’impresa Alvir torna a ricevere l’affidamento diretto per i lavori di manutenzione alle scuole cittadine e “spunta” un’altra determina da 43mila euro.

Arrivano poi altri sedicimila euro per una serie di riparazioni alle fogne e per una serie di interventi per perdite d’acqua.

Ma non è finita qui. Nell’anno di grazia 2012 Mario Occhiuto affida all’impresa Alvir anche i lavori per l’apertura e l’inaugurazione del canile comunale di Donnici Inferiore, quello tanto caro al ministro Clini e alla sua compagna Martina Hauser. Per un totale di altri 40mila euro.

A questo punto, l’impresa Alvir Srl è pronta per un altro avanzamento di grado e così vince il primo appalto “farlocco”, con un ribasso niente male del 25% per una copertura di un terrazzo in legname e la parziale chiusura dello stesso presso la sede della Bethel. Totale: 58mila euro.

Con tutta questa massa di lavori in atto (riepiloghiamo: scuole, facciata principale del Palazzo di Città, sistemazione dei portici, lavori al Tribunale, manutenzione di Palazzo Ferrari, lavori a Palazzo Secreti, lavori al canile e alla Bethel), nel 2013 la ditta Alvir dovrebbe essere satura e dovrebbe pensare a come consegnare in bellezza tutta questa massa di ben di Dio, ma, si sa, l’appetito vien mangiando.

In estate, così. Occhiuto viene chiamato a dare un’altra dimostrazione di “affetto” e affida alla Alvir i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ristrutturazione di alcuni locali privati a corso Telesio per l’apertura di una serie di Temporary Store. Detto, fatto: 41 mila euro.

2014-2015: 442MILA EURO

Finita la prima vera cascata di affidamenti diretti e appalti pilotati, nel 2014 Mario Occhiuto individua altri tre bei filoni per far girare un po’ di soldi alla sua ditta “amica”.

Il primo è quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Alla ditta Alvir viene affidata direttamente la realizzazione di rampe e scivoli su tutte le strade cittadine per un importo di circa 45mila euro, seguito, qualche mese dopo, da un altro analogo affidamento per 37mila euro perché, come diceva Totò, è la somma che fa il totale…

A questo punto, il sindaco si rende conto che è arrivato il momento di passare ai “lavori urgenti per il ripristino e la messa in sicurezza delle strade lastricate e dei marciapiedi cittadini”. Qui siamo davanti a una gara di appalto, anche di una certa importanza. Nella quale è assai verosimile che vengano inserite anche le “alliccate” di cemento pittate di verde che vengono spacciate per piste ciclabili e aumentano i soldi da versare agli amici degli amici.

A luglio 2014, pertanto, Occhiuto impegna 95mila euro per l’impresa Alvir. Che, dal canto suo, rende il favore con un ribasso del 35%, roba che al magistrato Cantone, presidente dell’Antiocorruzione, si rizzerebbero i capelli in testa! Per chiudere il cerchio, manca soltanto l’approvazione del primo stato di avanzamento lavori. Trentasettemila euro costituiscono un prezzo congruo e si va avanti.

Altro giro, altro gettone! Sì, perché nel breve volgere di pochi mesi arrivano anche il secondo e il terzo stato di avanzamento lavori per un totale di 30.810 euro (il secondo) e 26.910 (il terzo)…

A voi attenti lettori non sarà sfuggito che manca il terzo filone annunciato.

Qual è? Eccolo qui. “Lavori di manutenzione straordinaria al patrimonio abitativo di proprietà comunale del rione San Vito”.

Capirete da voi che non si tratta di priorità, ma tant’è. Occhiuto si mette in moto e lancia un nuovo appalto. L’impresa Alvir (che nessuno si azzardi a chiamarla amica!) offre il solito ribasso del 35% e vince l’appalto di 75mila euro.

Ora, non serve essere profeti per immaginare che la Alvir attendesse lo stato di avanzamento lavori per San Vito. Ma non serve essere profeti per capire che Occhiuto non ha potuto mantenere la promessa…