“Quarta dose a tutti”: fine green pass mai…

(ALESSANDRO MANTOVANI – Il Fatto Quotidiano) – La decisione non è stata presa, i governi dell’Unione europea hanno appena cominciato a discuterne, ma la necessità di un’ulteriore dose di vaccino anti-Covid il prossimo autunno, un altro booster volgarmente detto quarta dose per tutta la popolazione o quasi, è considerata “tra il possibile e il probabile” secondo un autorevole membro dell’esecutivo italiano. Naturalmente continueranno a osservare l’evoluzione del virus e delle sue varianti, da qui all’autunno le cose cambieranno più di una volta e non si possono escludere indicazioni differenti a seconda delle fasce d’età. Prima che ai governi la valutazione spetterà a Ema, l’Agenzia europea del farmaco, quindi alle agenzie nazionali. E il responsabile delle politiche vaccinali dell’Ema Marco Cavaleri nei giorni scorsi aveva detto che “non ci sono ancora prove sufficienti per raccomandare un secondo booster”. Lo stesso Cavaleri peraltro a gennaio avanzava più di una perplessità sostenendo che “somministrazioni ripetute non sono una strategia duratura”.

La possibilità o probabilità di una quarta somministrazione è uno dei motivi per i quali il governo, al momento, non pensa affatto a significativi allentamenti del rigido regime di Green pass rafforzato (guariti o vaccinati) e anzi ipotizza di prolungare gli obblighi vaccinali (categorie varie e over 50) oltre la scadenza fissata al 15 giugno, che già supera di due mesi e mezzo quella dello stato d’emergenza. L’altro motivo è incentivare le terze dosi, che sono quasi 37 milioni (circa il 62 per cento della popolazione contro quasi 49 milioni, l’82 per cento, con due dosi) ma dal punto di vista del governo non bastano a scongiurare eventuali recrudescenze. “Togliere il Green pass sarebbe un disincentivo alle vaccinazioni”, dicono dal governo. Per ora, comunque, andiamo bene: l’indice di riproduzione del virus Rt è sceso a 0,77 che è il valore più basso dal giugno scorso; continuano a diminuire i nuovi casi e i pazienti in ospedale. Per quel poco che ormai contano i colori, 4 Regioni passano dall’arancione al giallo e quindi da domani tutta la Penisola sarà gialla, tranne Umbria e Basilicata (bianche) e Friuli-Venezia Giulia (arancione).

In questo quadro la commissione tecnico scientifica dell’agenzia del farmaco Aifa ha approvato la quarta dose per le persone particolarmente fragili, immunodepresse, che avevano ricevuto la dose addizionale a 28 giorni dalla seconda. Sono trapiantati, malati oncologici trattati con farmaci immunosoppressivi o mielosoppressivi o affetti da immunodeficienze varie, insufficienza renale cronica grave, pregressa splenectomia e Aids. L’Ema aveva già dato il via libera.

“Siamo convinti che, senza abbandonare la prudenza, si va verso un alleggerimento delle regole e delle misure”, ha dichiarato ieri la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini. Ma se il Green pass per ora non si tocca nella sostanza, e nemmeno l’obbligo di mascherine al chiuso, si prevede al massimo qualche allentamento delle restrizioni all’aperto. Con la pubblicazione della legge di conversione del decreto del 24 dicembre, emendato sul punto, torna da oggi al 75 per cento la capienza degli stadi (60 per gli impianti sportivi al chiuso) anche se la Serie A non ha fatto in tempo a vendere gli eventuali biglietti in più. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha anticipato che si potrebbe arrivare al 100 per cento prima del 24 marzo, quando l’Italia giocherà con la Macedonia a Palermo nel primo spareggio per i Mondiali del Qatar. L’ipotesi trova ulteriori conferme.