Reggina, tutto è ancora fermo. Barresi: “C’è il rischio concreto di un caso simile al Chievo”

E’ arrivata ieri pomeriggio a Reggio l’avvocato Katiuscia Perna, amministratore giudiziario di aziende e società sequestrate a Luca Gallo. A una settimana dal suo arresto non si registrano novità sostanziali e nemmeno preliminari utili alla salvezza della società amaranto, costretta a combattere con le scadenze imposte dal calendario degli adempimenti federali. Più il calendario consuma i giorni, meno sono le chance di salvare la Reggina.

La vicenda è più ingarbugliata di quanto sembra: la mancata nomina del nuovo amministratore unico della “Club Amaranto srl” e di conseguenza della “Reggina 1914” ne è testimonianza. Purtroppo i tempi e i ritmi di una società di calcio sono differenti da quelli di una normale azienda. Il club non può derogare e lotta contro il tempo per mantenere il titolo sportivo. All’orizzonte c’è il secondo fallimento in sette anni, dopo quello del 2015 sotto la gestione Foti. L’incubo è tornato…

Intanto, la tifoseria ha organizzato per domenica prossima la marcia amaranto, con raduno a piazza Garibaldi e corteo fino a piazza De Nava, per poi arrivare a piazza Italia, dove ci sarà un incontro con le istituzioni cittadine.

La situazione in casa Reggina è sempre più grigia, anche se non bisogna mai perdere la speranza. Segue, seppure a distanza, le vicende amaranto anche Francesco Barresi, originario di Villa San Giovanni, che ha iniziato il suo percorso dirigenziale al Sant’Agata nel periodo d’oro di Lillo Foti, Dal 2010 al 2014 ha lavorato a Napoli con Walter Mazzarri e i due si erano conosciuti proprio in riva allo Stretto. L’ex direttore generale dell’Hellas Verona ha aperto un’agenzia, la “Fab Sports”: “Presto consulenza – spiega – a società, club e professionisti che gravitano nel mondo sportivo attraverso un’attività di Advisor sviluppando partnership commerciali, promozione di eventi e operazioni finanziarie. Realizzo inoltre opportunità di business legate all’incremento di operazioni immobiliari come la costruzione degli stadi, operando in Italia e all’estero”.

Qual è il suo pensiero sull’attuale momento della Reggina?

“Se il terremoto giudiziario fosse capitato a febbraio si sarebbe potuto rimediare, mentre adesso il percorso sembra un po’ più tortuoso. L’arresto del presidente Gallo è arrivato, paradossalmente, nella fase più delicata della stagione, anche perché maggio e giugno sono i mesi delle scadenze federali. Mi auguro che l’avvocato Perna possa fare qualcosa. Entro fine giugno, infatti, si dovrà presentare la documentazione relativa all’iscrizione al prossimo campionato. Il tempo non gioca a favore della squadra amaranto. Sembra che la città di Reggio abbia una maledizione dal punto di vista sportivo”.

C’è secondo lei il rischio di rivedere lo stesso scenario del Chievo Verona?

“Sì, purtroppo. L’eventuale procedura della mancata iscrizione comporterebbe conseguenze drammatiche per il mondo amaranto. Se tutto ciò si verificasse, la reggina avrebbe comunque la possibilità di ripartire dalla Serie D, scongiurando almeno il disastro di dover iniziare dalla Terza Categoria. Detto questo, si spera non avvenga un altro fallimento, anche perché Reggio rimane una piazza appetibile, per cui qualcuno potrebbe farsi avanti…”. Fonte: Gazzetta del Sud