Reggio 2020. Ma quale “uomo del Ponte”, Salvini continua a prenderci in giro

di Peppe Caridi

Fonte: Strettoweb

Salvini sembra convertito sulla via del Mezzogiorno: adesso stra-parla a favore del Ponte sullo Stretto dopo decenni in cui la sua Lega si è opposta in tutti i modi possibili e immaginabili a quello che considerava un “immenso spreco di soldi pubblici“, non certo perchè il Ponte fosse inutile ma perchè lo Stato avrebbe investito nel meridione anzichè farlo al Nord. E così la Padania titolava “Con i soldi del Ponte di Messina si fanno le grandi opere del Nord“, scrivendo che “L’inutile colosso sullo Stretto costerebbe più di Bre-be-mi, Asti-Cuneo e Pedemontana Veneta messe insieme“. Il direttore del giornale leghista, poi grillino e oggi no-Euro Gianluigi Paragone, diceva che “Quel mausoleo sembra davvero un capriccio da imperatore che drena soldi sottratti a migliori investimenti“.

di maio salvini Poco più di un anno fa, con Salvini che era Ministro dell’Interno nel Governo con i suoi amichetti del Movimento 5 Stelle sempre ideologicamente contrari al Ponte, ironizzava dal Viminale: “Io partirei dalle strade che non ci sono alle ferrovie che non ci sono. Poi penseremo a ponti, super ponti e sottoponti…“.

Evidentemente oggi Salvini ha cambiato idea. E ogni giorno ripete la necessità di realizzare il Ponte sullo Stretto. Ben venga, se fosse vero. E’ facile quando non si hanno ruoli di Governo, annunciare grandi opere su cui non si può comunque intervenire. Salvini sa bene che finchè al Governo c’è Conte, ci sono i grillini e anche il Pd, il Ponte sullo Stretto non si farà mai. E quindi blatera del Ponte, perchè tanto lui non ha nulla da perdere e magari inganna qualche ingenuo meridionale che ci crede e lo vota.

Salvini MinicuciMa qualcuno dovrebbe spiegare a Salvini che il tema del Ponte sullo Stretto è terribilmente serio per calabresi, siciliani, meridionali tutti. Qualcuno dovrebbe spiegare a Salvini che quaggiù la gente non è stupida e non si farà prendere in giro così sfacciatamente. Da quando è iniziata la campagna elettorale per le elezioni comunali di Reggio Calabria, Salvini sproloquia ogni giorno di “Minicuci uomo del Ponte, dopo quello di Genova farà quello dello Stretto“. Il candidato sindaco del Centrodestra, fortemente voluto da Salvini, è stato direttore generale del Comune di Genova e ha lavorato per la realizzazione del Ponte Morandi. Adesso è in corsa per diventare il nuovo Sindaco di Reggio Calabria, ma in ogni caso non potrà fare nulla per il Ponte sullo Stretto perchè il Sindaco di Reggio Calabria non ha alcuna competenza in materia. Evidentemente, quindi, Salvini continua a prenderci in giro.

Il Ponte sullo Stretto è una grande opera di rilevanza interregionale e già in più occasioni abbiamo avuto Sindaci favorevoli, a Reggio Calabria, a Messina, a Villa San Giovanni. Abbiamo avuto anche governatori di Calabria e Sicilia favorevoli: lo sono gli attuali, Musumeci e SantelliMa il Ponte non c’è e se dovesse dipendere dagli enti locali, non ci sarebbe mai.

Il Ponte può farlo soltanto lo Stato, e l’unico vero “uomo del Ponte” dovrà essere un Premier illuminato che decida di realizzare la grande opera e lo faccia andando fino in fondo. Fino ad oggi, l’unico nella storia d’Italia a farlo davvero è stato Silvio Berlusconi che nei suoi Governi 2001-2006 e poi 2008-2011, ha avviato l’iter per realizzare l’opera combattendo tutte le opposizioni esterne e interne alla sua coalizione (dove ad opporsi era proprio la Lega Nord di Salvini!), e iniziando i lavori dall’adeguamento della rete autostradale realizzando grazie alla legge obiettivo n° 443 del 2001 la nuova autostrada A20 Messina-Palermo e la nuova A3 Salerno-Reggio Calabria che oggi ha anche cambiato nome perchè è diventata una delle migliori d’Italia.

Berlusconi con il suo Governo aveva anche indetto la gara d’appalto internazionale per il Ponte e poi approvato il progetto definitivo ed esecutivo del contraente generale il 29 luglio 2011, mentre a Villa San Giovanni si concludevano i lavori della “Variante di Cannitello“, opera propedeutica alla realizzazione del Ponte che ha visto spostare la sede ferroviaria esistente proprio in funzione della grande opera dello Stretto.

Ma Berlusconi è caduto, o meglio è stato fatto cadere alla luce delle ultime note evidenze di cronaca appurate con quasi dieci anni di ritardo, e i successivi esecutivi guidati da MontiLettaRenziGentiloni e Conte hanno dapprima stoppato, e poi lasciato in soffitta, tutto ciò che riguardasse il Ponte sullo Stretto. Anche quando, a parole (è il caso di Renzi), si dicevano favorevoli proprio come fa Salvini oggi: con l’unico scopo di prendere in giro calabresi e siciliani.

La storia dei Governi d’Italia si intreccia con quelli locali: Messina ha vissuto la stagione dei “No-Ponte” al governo della città, con i cinque anni di Accorinti Sindaco. Tutta l’idea “alternativa” al Ponte è naufragata nell’incapacità della cultura dei “No”: la flotta dello Stretto, la metropolitana del mare, i bus per l’Aeroporto. Le “altre priorità del territorio“. Tante minchiate rimaste aria fritta, dimostrando che il Ponte è davvero l’unica grande soluzione per il rilancio del Sud e la conurbazione di Reggio e Messina. Purchè si faccia davvero, e al più presto. Ma a farlo può essere solo il Governo centrale, e l’uomo del Ponte può essere un Presidente del Consiglio, forse un Ministro delle Infrastrutture particolarmente brillante, non certo un Sindaco locale.

Anche perchè mentre un Governo serio e lungimirante oggi dovrebbe dare priorità assoluta al Ponte sullo Stretto, il prossimo Sindaco di Reggio Calabria dovrà pensare a molte altre emergenze che sono di sua competenza e che la città non può tollerare un giorno di più: l’incubo rifiuti, l’asfalto disastrato, la carenza idrica. E poi ancora la manutenzione del verde, la pubblica illuminazione, il decoro urbano, l’Aeroporto dello Stretto, il Porto turistico, il Waterfront con le straordinarie opere progettate da Zaha Hadid, l’isola pedonale nel centro storico, la disciplina degli spazi per pedoni, ciclisti e automobilisti e molto altro.

Di questo dovrebbe occuparsi Minicuci, se ambisce davvero a fare il Sindaco di Reggio Calabria.

Uomini del Ponte” che in realtà sono fantocci bravi soltanto a parole ne abbiamo avuti già tanti e a Reggio, oggi, abbiamo bisogno di altro.

Ci basterebbe un Sindaco normale che dopo anni di bestialità ci restituisca semplice normalità.