Reggio, Bombino sindaco e la mano nera che muove i fili

Scopelliti e Bombino

La mano nera muove sempre i fili della città dello Stretto

Non è ancora costituito il Governo Regionale che in riva allo Stretto vanno in scena le prove per la conquista del Comune di Reggio Calabria. Città martoriata e gestita fin dall’istituzione della Cassa del Mezzogiorno prima e dei fondi del decreto Reggio poi, dalla criminalità, “organizzata” con la politica. E se per più di mezzo secolo, tutte le classi dirigenti di Palazzo S. Giorgio sono state decise e dirette dalle “cosche” reggine, ancora oggi, la scure della giustizia d’avanguardia aiutata dai pentiti, non ha ancora decapitato tutti i sodali ”istituzionalizzati” funzionali ai cartelli della ‘ndrina. Quest’ultima, infatti, tenta con strumenti nuovi, di restare  imperatrice nella città dello Stretto.

Se anche non si può conferire una medaglia al valore a Falcomatà junior per la sua Amministrazione, di contro non si può escludere che la possibile futura amministrazione, sotto la bandiera della destra, sarà il continuo ed invincibile organismo voluto e pilotato dalla ‘ndrangheta.

Fermato il testimonial della cosca Libri, Alessandro Nicolò, dopo gli eccellenti  arresti del  Governatore della Calabria Scopelliti, dei senatori Caridi e Bilardi e delle numerose pedine nel mondo della imprenditoria, della professione, della magistratura, potrebbe sembrare proprio l’inizio di un’epoca nuova.

Ma la mafia è come l’edera cresce forte e non la  puoi annientare! Ha perso alcune quinte colonne, ma non tutte!

Infatti, sotto le mentite spoglie dell’acculturato “collaboratore di giustizia”, il professore Giuseppe Bombino si fa strada come persona intellettuale ed integerrima, smaniando per ricoprire il ruolo di sindaco Metropolitano. Sarebbe credibile se questa idea, oggi sua aspirazione, non gliela avesse inculcata il “patron spirituale” di tutte le politiche, Paolo Romeo.

Bombino è dunque la nuova leva, intimamente amico dell’ex Governatore Scopelliti, investito dietro proposta  di quest’ultimo, della carica di Presidente del Parco d’Aspromonte!

E da lì Bombino denuncia, collabora, riesce ad ottenere la scorta.  E’ un eroe! E’ così’ ben costruita l’ irreprensibilità di Bombino che arriva in suo sostegno, come uscito da un sarcofago, l’ex deputato Francesco Nucara, depositario di mille verità sulla città di Reggio Calabria a cui però, la città, non può attribuire alcuna emerita azione politica. Lo si credeva in pensione Nucara, ma deve tornare a dare una mano. Egli è l’autorevole, altra quinta colonna della cosca Libri, che arriva a  benedire Bombino.

E’ dunque questa l’alternativa che offre la destra reggina?  Questo il cambiamento? Per ingannare i reggini, i destroidi scopellitiani hanno pensato fosse sufficiente cambiare partito, occupare il vuoto lasciato da Alessandro Nicolò nell’emergente Fratelli d’Italia, dove il gruppo storico costituito da Bombino, Agliano, Romeo Daniele e (dietro le quinte) Franco Zoccali, elabora il progetto di Bombino sindaco, amicissimo dunque, delle pedine istituzionali delle cosche.

E’ giusto che gli abitanti di Reggio sappiano ed imparino a non dare fiducia  agli ammantati di candore. Basterebbe solo seguire il detto antico: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei! Si scoprirebbero così i fili invisibili, che muovono i nuovi burattini allo scopo di acclarare il sistema Gattopardiano, per cui tutto cambia per restare come prima.

D.D. presidente associazione nazionale Diritti Umani e Sociali