Reggio. Ecolandia, in migliaia per sostenere un sogno comune che non deve morire

di Isabella Marchiolo

Fonte: Reggio Today (https://www.reggiotoday.it/cronaca/parco-ecolandia-folla-manifestazione-vietato-calpestare-sogni.html)

La città di Reggio si stringe attorno a Ecolandia, un sogno che non deve finire. L’appello è stato raccolto da un fiume di persone: migliaia tra famiglie, giovani e anziani oggi hanno riempito il parco per far sentire la propria solidarietà dopo il rogo che domenica scorsa ha distrutto gli uffici della direzione. Reggio risponde in massa al consorzio che dieci anni fa ha ideato un’esperienza innovativa socioculturale, ambientale e tecnologica in una periferia difficile come Arghillà. Ci sono ovviamente le tante associazioni del territorio che frequentano il parco come sede per le loro iniziative, i rappresentanti di chiese e quartieri, gli amministratori, i gruppi scout, gli artisti che hanno animato questo momento di aggregazione e resistenza con le loro esibizioni. Ma soprattutto ci sono i reggini, tantissimi, un’onda variegata di comunità che ha generato una lunga fila di macchine da sold out sin dalle prime ore del pomeriggio (“abbiamo impiegato venti minuti per arrivare qui”, dice con emozione Claudio Aloisio, presidente provinciale di Confesercenti). Il parco è casa nostra, dicono all’unisono singoli e gruppi mentre occupano anche fisicamente i vari spazi con piccole gare sportive, giochi, palloni che rotolano e strumenti che suonano.

All’ingresso i visitatori firmano una petizione con la quale chiedono l’intervento delle istituzioni per regolarizzare la situazione del parco e sostenerne la fruibilità, in tanti lasciano un’offerta per supportare le attività di Ecolandia. Ma le firme più belle sono quelle del corale mosaico sui mattoni della costruzione distrutta dal fuoco. Vicino alla porta è stata posta l’opera di Luisa Malaspina con la frase “vietato calpestare i sogni”, scelta come slogan della manifestazione, e poco distante la pittrice è tornata per partecipare all’evento con una performance estemporanea. Come in un pellegrinaggio resiliente si entra nell’area recintata con indosso elmetti di protezione e si scrive con un pennarello nero, componendo un murales di nomi e messaggi. Qualcuno affaccia verso l’interno, osserva sgomento i calcinacci e la polvere. Lì c’era la documentazione di dieci anni di storia, andata in fumo. Ma non si arretra, il relitto è circondato da bambini e ragazzi che giocano, scout in fila indiana, voci che si rincorrono e vitale caos.

Il direttore Piero Milasi commenta: “Insieme all’ufficio è oggi in cenere il patrimonio storico del consorzio e delle associazioni che avevano lì documenti e attrezzature. La decisione più importante l’abbiamo presa immediatamente: resistere e andare avanti. La presenza oggi di tutte queste persone conferma questa scelta e dimostra che Ecolandia non è del consorzio che la gestisce ma un bene comune di cittadini ed associazioni”. Se sia stato un rogo doloso o un corto circuito lo diranno gli accertamenti ancora in corso ma Milasi sottolinea: “Non ci compete sbilanciarci sul perché sia avvenuto, sicuramente quando si lavora in trasparenza e assoluta legalità bisogna mettere in conto che si può incorrere in certe problematiche, come ci è già successo con altri atti vandalici, furti e incendi”. La complessità del luogo in cui è sorto il parco è una missione rivendicata con orgoglio: “Abbiamo scelto di stare in questo quartiere, nel quale siamo attori protagonisti insieme ai comitati di quartiere e le altre realtà positive della zona. Stiamo facendo tanto per questa periferia e continueremo a farlo”.

Tra gli amici intervenuti in segno di vicinanza attorno al consorzio e il suo presidente Gianni Pensabene ci sono tanti volti noti delle istituzioni e la società civile. Dall’imprenditore che si è ribellato al racket Tiberio Bentivoglio alla sindaca di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, dalle attrici Teresa Timpano e Maria Milasi al musicista Fulvio Cama e l’ex assessora Irene Calabrò, a Eleonora Scrivo di ActionAid.

Tonino Perna, fondatore del parco, accoglie con gioia la partecipazione al raduno di oggi: “Siamo più che contenti, è andata ancora meglio delle aspettative che avevamo. Perché ci sia tutta questa gente è facile spiegarlo, il parco è un bene della comunità. Delle associazioni e cooperative del consorzio, certo, ma anche dei tanti giovani e studenti che arrivano anche da fuori regione e ci fanno i complimenti per come teniamo questo luogo, a costo di grandi sacrifici economici”.

Sull’impasse della proroga della gestione il professore ed ex vicesindaco precisa: “Noi siamo a posto sotto il profilo giuridico, abbiamo sottoscritto un contratto regolare. Il problema è nel rapporto tra il Comune e l’agenzia del demanio, uno dei tanti contenziosi pendenti che hanno, e chiediamo che chiariscano la situazione permettendoci di proseguire il lavoro del parco con serenità. Basta rinnovare la convenzione scaduta nel 2018 ma devono risolverlo tra loro”.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà, presente alla manifestazione ha dichiarato: “Oggi è una giornata storica per Reggio, che rimarrà scolpita nei nostri cuori non soltanto per le emozioni che stiamo provando a causa della ferira che ci hanno inferto. L’amministrazione comunale – ha aggiunto – ricostruirà quello che è stato distrutto, ma la parte più bella sarà quello che farà ognuno di noi con la presenza, la passione e la voglia di sentire questo luogo non come un bene del comune ma un bene comune. La risposta di oggi non deve essere un episodio isolato, da qui a domani, alle prossime settimane e a sempre teniamo stretta al cuore Ecolandia e tutti quelli che rendono possibile tutta questa bellezza con grandissimi sforzi e lavoro”.

La petizione e il crowdfunding, così la comunità si stringe al parco

Oltre al danno sull’immobile, il parco dovrà ricominciare trovando le risorse necessarie per le attrezzature necessarie alla gestione. Per aiutarli Banca Etica ha organizzato a tempo di record una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso. Obiettivo 30.000 euro entro 121 giorni, di cui ne sono già stati donati 900. Suggellando un cammino comune iniziato con la stessa nascita del parco, la banca rafforzerà la raccolta con una premialità: se si raggiungerà obiettivo finanzierà ulteriori 10 euro per ogni 100 raccolti.

Nella petizione proposta alla cittadinanza si raccontano l’impegno e la fatica dietro il sogno. Da un anno il spggetto gestore ha dovuto ridurre le attività per problemi di sostenibilità oltre che di fruibilità al pubblico custodia e manutenzione del parco. All’amministrazione si chiede di provvedere con urgenza per scongiurare un abbandono fatale per Ecolandia e la distruzione morale e materiale di questa esperienza che può essere salvata solo garantendone la continuità.

“Soprattutto adesso, in primavera, Ecolandia è vissuta come luogo di natura e bellezza, uno dei tanti angoli sorprendenti del nostro territorio da valorizzare”, dice Tonino Perna. E le associazioni invitano tutti a tornare ogni domenica, ogni giorno di festa. Per dimostrare che quando c’è un tesoro Reggio lo riconosce e che anche a queste latitudini la cittadinanza attiva promuove le sue ricchezze.