Dopo 75 giorni dal suo rientro il sindaco Falcomatà presenta la sua giunta. Sono solo sei i nomi che però vengono ufficializzati in attesa che il Partito Democratico si determini. Ancora non si sbroglia dunque la matassa che si è creata in questi oltre due mesi.
La situazione rimane ancora in stallo, ad eccezione dei nomi che il sindaco Falcomatà ha scelto per la sua nuova squadra.
All’interno di Palazzo San Giorgio, nel Salone dei Lampadari “Italo Falcomatà”, nel giorno della presentazione della giunta, il nuovo esecutivo, rimane ancora incredibilmente incompleto. Tre le caselle ancora da inserire per la formazione completa, espressione del Pd, che dovranno nei prossimi giorni essere svelate.
Di seguito i sei nomi scelti da Falcomatà che formeranno la nuova Giunta, presentati questa mattina a Palazzo San Giorgio. Paolo Brunetti, Carmelo Romeo, Marisa Lanucara, Paolo Malara, Francesco Costantino ed Elisa Zoccali.
Francesco Costantino è un ingegnere civile di lungo corso con numerose esperienze sia nel pubblico che nel privato, è stato tecnico di fiducia del Tribunale di Reggio Calabria e nel 2012 è stato nominato Amministratore Delegato della Multiservizi, società mista che si occupava della manutenzione Comunale. Uomo politicamente molto vicino a Marco Minniti, è il marito di Mattia Neto, l’assessore del “primo tempo” di Falcomatà (2014-2016) che non è stata coinvolta nel processo Miramare in quanto assente dalla riunione durante la quale venne approvata la delibera incriminata.
Un altro tecnico esterno è l’architetto Paolo Malara che avrà l’Assessorato all’Urbanistica: è consigliere nazionale dell’Ordine degli Architetti, già Presidente dell’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria. Sempre da esterna, entrerà in Giunta Elisa Zoccali, anche lei architetto, figlia dell’ingegnere Zoccali, storico dirigente cittadino della Democrazia Cristiana.
Tra gli interni, entra in Giunta il giovane consigliere comunale de “La Svolta” Carmelo Romeo (315 voti alle comunali del 2020), fedelissimo di Falcomatà, mentre rimane inamovibile nel suo ruolo di vicesindaco Paolo Brunetti, nonostante la contrarietà del suo partito (Italia Viva) che inevitabilmente romperà con Falcomatà. Brunetti viene ripagato per l’assoluta fedeltà rispetto a Falcomatà nella gestione del Comune da facente funzioni nei due anni di sospensione del primo cittadino per il caso Miramare, culminate nello scandalo della Reggina.