Rende, anche il Gattopardo s’è accorto della ginecologa del consultorio che sfrecciava col fuoristrada (video)

Due persone risultano indagate in un fascicolo d’indagine aperto dalla Procura di Cosenza. Il procuratore Gattopardo – bontà sua – dopo quasi un anno (!) ha chiuso indagini che in pratica erano state già fatte, con tanto di video… Si tratta di un’ostetrica e un’assistente sociale accusate di assenteismo e truffa ai danni dello Stato. L’indagine prende il via dalla denuncia del movimento “Fem-In Cosentine in lotta” dello scorso 25 febbraio 2021. Le professioniste, in servizio nell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, distretto sanitario Valle-Crati Cure Primarie- Poliambulatorio Rende, secondo l’accusa si sarebbero assentate dal lavoro e una volta preso servizio, dopo aver timbrato il badge, avrebbero lasciato l’ufficio per recarsi altrove. Di seguito, la denuncia di Fem.In. 

MALASANITÀ ED ASSENTEISMO: TIMBRA IL CARTELLINO MA NON È AL LAVORO‼️

“La paranza è una danza che si balla nella latitanza”: in questo caso a latitare è la ginecologa del consultorio di viale Kennedy (Rende) che, senza remore alcune, da molti mesi si reca ogni giorno sfrecciando sul suo bel fuoristrada presso la sede del Distretto Sanitario di competenza, giusto il tempo di timbrare il suo sudatissimo cartellino senza, però, recarsi effettivamente sul posto di lavoro.

Tutto questo è vergognoso ed è altamente lesivo per l’utenza, sia in quanto contribuenti ma ancor di più in quanto donne che dovrebbero avere accesso a delle prestazioni sanitarie ad hoc, così per come sono stati concepiti i consultori.

Troviamo assurdo come la Dottoressa in questione, già indagata anni fa all’interno di una famosa operazione per assenteismo e false attestazioni nella quale fu sottoposta a misure cautelari preventive in attesa di una vergognosa prescrizione del reato, sia lasciata libera di perpetuare tali frodi in un clima di scarsa vigilanza ed omertà dilagante, proprio nel momento in cui i consultori – insieme a tutto il SSR- sono al collasso e ci si prodiga in artificiosi salti mortali per coprire almeno un turno settimanale nei 22 presidi consultoriali della provincia.

Quello che ci sembra ancora più aberrante è che l’ASP continui a definirsi “con le mani legate” circa i rapporti con la Regione, ma al contempo non massimizzi le risorse a sua disposizione né tanto meno vigili su di esse, dal momento che l’atteggiamento tipico riscontrato è quello del “dirigente italiano medio”, il quale se vede una cosa scorretta da un lato, si gira dall’altra parte! Non possiamo certo stupirci, specie quando mentre si svolgono tavoli di mediazione, dal coordinamento dei consultori arrivano ordini di sospendere momentaneamente nuove prenotazioni.

Il fallimento di tutte le persone coinvolte nella vicenda è rappresentato dal fatto che mentre la “legalità” e il “buon esempio” dovrebbero partire dall’alto, le uniche speranze restano la resistenza e le denunce partite dal basso.

Ci auguriamo che l’ASP oltre alla conta dei buchi di bilancio inizi anche quella della presenza o meno dei suoi dipendenti sul luogo di lavoro!

Quello che chiediamo è che il Commissario La Regina ci riceva al più presto e dia priorità a scenari simili. Precisiamo, infatti, che il nostro monitoraggio non si limita alla giornata odierna né alla singola Dottoressa in questione.

Nel mangia-mangia generale dell’ASP di Cosenza, tra servizi attivi a metà e centinaia di migliaia di euro di straordinari pagati ai dirigenti in pochi mesi, l’assenteismo potrebbe sembrare l’ultimo dei problemi, peccato che questo si traduca nell’ennesima negazione del nostro diritto alla salute.

Adesso basta.

Cosenza, 25.02.2021

Fem.in. Cosentine in lotta CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO (https://www.facebook.com/watch/?v=422740685669008)