Rende, più che una festa sembra la Fiera di Carnevale

Oggi, domani e dopodomani Rende si appresta a celebrare la festa del divertimento, la festa dei bambini, la festa in cui ogni burla è consentita ovvero la festa del Carnevale dove ogni scherzo vale.

Ma agli occhi della gente, più che la festa di Carnevale, questa manifestazione, organizzata dall’assessore Toscano, ai più noto come botanico, sembra la FIERA DI CARNEVALE.

Mancano solo venditori di vimini, piatti e mostaccioli. Se proprio si vuole esser “Gentile”, noto padrino politico a cui si è assoggettato il giardiniere assessore di Rende, possiamo paragonare questa festa di Carnevale alla Fiera di San Giuseppe, con tutto il rispetto per San Giuseppe, la vicina Cosenza e tutti i cosentini a lui devoti.

Questo assessore Toscano (peggiore sventura non poteva capitare alla città di CECCHINO PRINCIPE), sembra, possiamo pure tranquillamente togliere il forse, avere un solo obiettivo: mortificare la storia, la cultura e la tradizione della città di Arintha.

Il bello, ma qui possiamo tranquillamente usare il termine brutto, è che sembra riuscirci.

A Natale per esempio mortifica il viale Cecchino e Carolina Principe autorizzando con lo pseudo nome di mercatini di Natale, la vendita di panini e sazizza, l’esposizione di aspirapolveri e scope elettriche e la vendita di tappeti.

Ma è mai possibile che il popolo di Rende, dopo aver consegnato la propria città a gente del genere, sia disposta ad assistere passivamente a tale degrado? Ma è mai possibile che i rendesi si siano appecoronati a tale Manna, Toscano, Crusco, Bartucci, Rausa e compagnia bella che sono li da due anni senza avere fatto una beata mazza se non i propri interessi?