Rende, revocata la concessione del Palazzetto dello sport alla “testa di legno” di Manna e Di Puppo

La Commissione straordinaria del Comune ha ufficialmente revocato l’affidamento in concessione del Palazzetto dello sport in contrada Tocci a Rende.
I tre commissari hanno costituito un collegio ispettivo, conferendogli la verifica e l’approfondimento in ordine ai procedimenti riportati negli atti di scioglimento, tra i quali si annovera l’affidamento e la successiva gestione del Palazzetto dello sport alla A.s.d. Palasport Europa.
«L’attività ispettiva riprende l’ex art.145 comma 4 con il quale è stabilito che nei casi in cui lo scioglimento è disposto anche con riferimento ai situazioni di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso, connesse all’aggiudicazione di appalti di opere o di lavori pubblici, la commissione straordinaria procede alle necessarie verifiche”, spiegano alla Gazzetta del Sud Giuffrè, Correale e Albertini. Le vicende della procedura di gara e del successivo affidamento in concessione sono state oggetto di particolare attenzione nelle relazioni del Prefetto e del Ministro dell’Interno da cui emerge “la sussistenza di plurime illegittimità, da considerarsi, per diverse ragioni, sintomatiche e correlate a fenomeni di infiltrazione e di condizionamenti della criminalità organizzata”».

Plurime illegittimità a parte, tutti sanno ormai che il gestore Christian Dodaro – oggi finalmente revocato – del Palazzetto dello Sport di contrada Tocci a Rende è parente diretto (cugino) dei boss Michele e Umberto Di Puppo ed è la “testa di legno” che l’allora sindaco Manna cercava per chiudere l’accordo elettorale con la ‘ndrangheta. Il provvedimento dei commissari libera la struttura rendese – compresi bar e persino ristorante – dall’abbraccio mortale della criminalità organizzata.