Renzi e Cosenza: i voti che (per lui) non puzzano mai

Anche il Fatto Quotidiano piomba sulle elezioni cosentine. E lo fa con un articolo del quotato Antonello Caporale. Che non risparmia strali e accuse al modus operandi del novello Partito della Nazione che si sta coagulando intorno a Lucio Presta. In particolar modo per quanto riguarda i Cinghiali, che il candidato sindaco vorrebbe allontanare ma che, a quanto pare, qualcun altro vuole tenere dentro. Se è vero, com’è vero, che proprio qualche ora fa l’ebetino  ha dato il via libera a una grossa nomina per il figlio del Cinghiale all’Istituto Nazionale Tumori di Milano.

Ma ecco la parte dell’articolo di Caporale dedicata alla nostra città.

“… Chi, per esempio a Cosenza, dove è in auge il Partito della Nazione, ha scelto di cooptare il boss cittadino Antonio Gentile, fresco di nomina a sottosegretario allo Sviluppo economico, nella cordata del centrosinistra che promuoverà l’agente televisivo Lucio Presta a nuovo sindaco?

Gentile fino a ieri, almeno in città, aveva organizzato la cordata di centrodestra. Poi ha piegato verso Ncd, ma nelle ultime settimane è considerato un nuovo supporter di Verdini.

In Calabria il governo è affidato a Mario Oliverio che è il trapassato. Non è più un corpo, ma cera. È il potere sempre immobile e sempre instabile. Sei mesi per fare una mezza giunta, un assessore nei guai, come al solito, nessuna idea, nessun investimento. Inazione, inerzia. Inguardabile. Renzi dov’è? Lo sa? Gli frega? No, è il sistema del concambio: quando servirà la Calabria sarà renziana e vincente. Quindi c’è da scandalizzarsi se il personale politico è il più chiacchierato, ignavo, consunto? Pensate che laggiù le primarie sarebbero state luccicanti?”.