Repubblica: “Ponte sullo Stretto, tutti i dubbi su tempi e permessi”

di Antonio Fraschilla

Fonte: Repubblica

«Il Ponte sullo Stretto, quello che molti amano dire che non si farà mai? Io sono convinta che impossibile è la parola che usano quelli che non hanno coraggio e non hanno voglia di lavorare». La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è sicura: «Il Ponte si farà». Ma di certo però c’è che i cantieri veri, se mai partiranno, non inizieranno prima del prossimo anno. I cantieri veri, precisiamo, non magari la posa di un recinto giusto il tempo utile, magari a giugno, per chiudere la campagna delle Europee tanto cara a Meloni ma soprattutto al ministro del Ponte, Matteo Salvini.

“Soltanto per l’autorizzazione ambientale i tempi varieranno da 9 a 12 mesi”, dice Aurelio Angelini, docente di sociologia dell’Ambiente dell’Università di Palermo e componente del Comitato Osservazioni sul Ponte. Salvini ha sempre puntato sull’apertura dei cantieri in estate, tanto è vero che la società Stretto di Messina, nel comunicato che annunciava qualche giorno fa l’approvazione in cda dell’aggiornamento progettuale da parte del consorzio Eurolink capitanato da Webuild di Pietro Salini, ha dovuto inserire una frase: “La fase realizzativa sarà avviata nell’estate 2024”.

Al di là di una revisione fatta in poche settimane di un progetto ingegneristico vecchio di 14 anni e complesso, forse il più complesso al mondo in questo momento (con tanto di esposto in procura di Pd e Alleanza verdi e sinistra proprio sulla tempistica di questo aggiornamento), il cda di Stretto di Messina ha approvato il progetto definitivo e non quello esecutivo che consente l’apertura dei cantieri. Il progetto definitivo deve essere adesso comunque validato sia in conferenza dei servizi al ministero delle Infrastrutture, ma soprattutto al ministero dell’Ambiente per la Valutazione di impatto ambientale (Via). E l’iter per la Via deve ripartire da zero perché il vecchio progetto era sotto valutazione nel lontano 2013 e quindi qualsiasi valutazione è scaduta.

Ma c’è di più: già il vecchio progetto non aveva superato del tutto la Via. “La commissione tecnica di verifica – dice Angelini – aveva dato il suo parere il 15 marzo 2013, in particolare sulla verifica di ottemperanza del progetto definitivo del 2011 elaborato da Eurolink. E già allora aveva rilevato 27 prescrizioni e solo 6 risultavano ottemperate, 18 solo parzialmente e una non ottemperata…”. La vecchia commissione Via del ministero aveva impiegato quasi tre anni per non concludere ancora l’iter…

Adesso con un progetto aggiornato come può arrivare un via libera ambientale in tre mesi? “Nella migliore delle ipotesi, e stiamo parlando di un progetto con mille allegati, ci vorrà un anno à continua Angelini – ma parliamo di tempi comunque irrealistici considerando l’impatto dell’opera”. A presiedere la commissione Via del ministero è il magistrato Massimiliano Atelli, che nel frattempo è stato nominato anche capo di gabinetto del ministro dello Sport Andrea Abodi. Il Pd e Avs hanno presentato una interrogazione in Parlamento sollevando il possibile conflitto di interessi, ma la risposta del governo è stata che “non c’è alcun conflitto” in base alle norme in materia.