Riforma, quel chiosco che dava fastidio a Scarpelli

Un chiosco storico, smantellato nel giro di una sola notte, senza alcun preavviso ma con la sola ‘colpa’ di essere posizionato in un luogo ‘scomodo’ e fastidioso per i locali accanto.

Si tratta del chiosco di piazza Riforma della famiglia Montalto, conosciuto da tutta la città bruzia, che da quasi cinquant’anni si trovava in quel punto per offrire ai cittadini i suoi prodotti accompagnati dalla cordialità e dal sorriso del suo gestore.

Già, perché tutti ricorderanno la proprietaria prima e unica, la signora Luisa Ciardullo, che da sempre ha tirato avanti con le proprie forze e la sua passione la sua attività. Quel chiosco, oggi, nonostante bugie, promesse, false speranze, non c’è più; al suo posto il vuoto per garantire uno spazio maggiore al vicino di casa Scarpelli. Anche la signora Luisa non c’è più: se n’è andata con l’amarezza e la consapevolezza di una vita strappatale in una sola notte.

Il chiosco, infatti, venne smantellato nel 2014, così all’improvviso, senza avvisi né spiegazioni. La proprietaria provò ad occuparlo con la forza, ma non servì a nulla. Venne portato via dai vigili e distrutto con tutta la merce che conteneva. Un ingente danno economico quantificato. Nonostante il chiosco avesse tutte le carte in regola, licenza e pagamenti, non c’è stato modo di bloccarne la demolizione. Non è stato distrutto per morosità o insolvenze o quant’altro, ma con la spiegazione di un rifacimento dell’area per un decoro urbano. E così, dissero, sarebbe toccato anche per altri locali vicini (cosa che invece non si verificò).

L’unico a dare fastidio sembrò essere solo il famoso chiosco di piazza Riforma. La denuncia venne archiviata nel giro di 15 giorni, l’avvocato sembrò non avere tanto interesse a difendere la proprietaria che, energicamente, ogni mattina si recava in tribunale. Ma niente di niente, non venne fissata neanche la prima udienza. Oggi sembra ancora tutto taccia.

Nessuno s’interessa più della famiglia, eppure di promesse ne erano state fatte. Innanzitutto ricordiamo che il sindaco Mario Occhiuto (denunciato dal figlio di Luisa, Massimiliano Montalto) dichiarò di non aver autorizzato lui lo sgombero di tale attività, anzi di non esserne proprio a conoscenza e che aveva invitato gli esercenti a discuterne. E il solo fatto che il primo cittadino non autorizzi uno sgombero e comunque viene effettuato lo stesso, per ordine del suo ufficio, la dice lunga sui giochi di potere e la mala politica di questa città.

Inoltre a luglio 2014, venne convocata un’assemblea, nella quale partecipò anche il sig.Montalto, dove furono presi impegni, mai mantenuti, sulla ricollocazione di un nuovo chiosco nella zona Due fiumi.

Nel verbale dell’assemblea si legge:

Sto lavorando – dichiarò allora l’assessore Mayerà – per la soluzione del problema da più mesi, si può spostare il chiosco ed esentare la tassa del suolo pubblico per un periodo di tempo, il comune farà da garante per il pagamento della costruzione del chiosco”. L’assessore quando pronunciò tali parole, aveva lavorato già sei mesi al progetto, ora ne sono passati molti di più ma niente di niente, sembrerebbe una presa in giro bella e buona.

I più maliziosi penserebbero ad un tacito accordo tra Comune e Scarpelli che, più passano gli anni, più aumenta il proprio spazio. Ma non è dato saperlo con certezza, l’unica certezza è che la famiglia attende ancora una ricollocazione del chiosco, che era stata garantita ma mai attuata. E continua a lottare per i propri diritti.

Ci auguriamo che le speranze non vengano distrutte completamente così com’è stato per il leggendario chiosco di piazza Riforma.

Valentina Mollica