Riforma scuola, parte la raccolta firme per il referendum abrogativo

Parte in tutta Italia la raccolta delle firme per il referendum sulla legge 107/2015 promosso dalla Gilda degli Insegnanti insieme con Flc-Cgil, Cobas, Unicobas, Usb, Sgb, Cub, Il sindacato è un´altra cosa (area congressuale Flc-Cgil), UdS, Link, Coordinamento nazionale scuola della Costituzione, Lip, Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica, Adam, Adida, And, Mida, Retescuole, Cesp, Illumin´Italia.

I quattro quesiti abrogativi depositati in Cassazione il 17 marzo riguardano:
• il potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e di confermare i docenti nella sede
• l´obbligo di almeno 200-400 ore di alternanza scuola-lavoro
• i finanziamenti privati a singole scuole pubbliche o private
• il comitato di valutazione e il potere del dirigente scolastico di scegliere i docenti da premiare economicamente.

La raccolta durerà 90 giorni e terminerà il 7 luglio.

Chiediamo a tutti, colleghi, cittadini, d’accordo o non con questa Riforma, di impegnarsi a firmare e a far firmare perché i Referendum vengano indetti.

OBIETTIVO E TEMPI: l’obiettivo di 500.000 (per maggiore sicurezza ne servirebbero 6/700.000) firme da depositare in Cassazione per ciascun quesito referendario deve necessariamente essere raggiunto nell’arco temporale di tre mesi.

CHI PUÒ FIRMARE
I cittadini italiani con diritto di voto che abbiano compiuto i 18 anni al momento della sottoscrizione, quindi docenti, studenti, e semplici
cittadini.

DOVE FIRMARE
Le firme sono raccolte in banchetti o tavoli allestiti per strada o in altri luoghi pubblici o aperti al pubblico (in un bar, in una libreria, ecc.) alla presenza di un autenticatore. O presso gli uffici del segretario comunale e le cancellerie dei Tribunali.

RACCOLTA DI FIRME NEI LUOGHI DI LAVORO
In alcune province e in alcune scuole, si potrà firmare direttamente nelle scuole.

“Come la Gilda ha illustrato chiaramente in occasione del convegno del 16 marzo scorso, anche grazie al prezioso contributo di esperti costituzionalisti quali i professori Antonio D’Andrea e Massimo Villone, – dichiara il coordinatore nazionale Rino Di Megliola cosiddetta ‘Buona scuola’ presenta numerosi profili di incostituzionalità, alcuni dei quali ledono palesemente la professionalità dei docenti e la libertà di insegnamento e mettono in discussione i cardini della Costituzione in materia di pubblico impiego. Non ci stiamo giocando solo il modo di vivere nella scuola, ma anche qualcosa che coinvolge il concetto stesso di libertà e di regole democratiche. Si tratta di una battaglia veramente molto importante ed è fondamentale – sottolinea Di Meglio – che tutti i cittadini capiscano che non ci battiamo per delle banali questioni sindacali o di categoria, ma che sono in ballo alcuni dei valori fondanti della nostra democrazia”.