Rosarno, tornano i migranti per la raccolta degli agrumi. Verso l’emergenza

Stanno arrivando a gruppi sempre piu’ consistenti ormai da qualche settimana nella Piana di Gioia Tauro i lavoratori extracomunitari che verranno utilizzati per la raccolta degli agrumi. Dalla Puglia e dalla Sicilia ma anche dal Piemonte e da altre zone agricole del nord, in migliaia sono in procinto di raggiungere, anche quest’anno, la zona tra Rosarno e San Ferdinando, nell’area dove nel 2010 scoppio’ la rivolta degli immigrati che lamentavano condizioni di sfruttamento.

Nella zona, nel periodo autunno-invernale, in concomitanza con la stagione della raccolta delle clementine e delle arance, la Cgil comprensoriale stima possano arrivare dalle 3.500 alle 4 mila persone, perlopiu’ senegalesi, ghanesi e congolesi.

Due le emergenze che si ripropongono di stagione in stagione: il caporalato, che sfrutta la forza lavoro concedendo paghe quasi da fame per orari al limite dell’umano, e le condizioni legate all’ospitalita’ precaria e ai limiti della sostenibilita’ dei lavoratori.

In particolare – evidenziano le organizzazioni che si occupano di assistenza – si riproporranno in tutta la loro gravita’ le condizioni legate all’accoglienza, con la tendopoli di San Ferdinando che potrebbe ospitare circa 900 persone destinata ad accoglierne fino a 1.200-1.300. Stessa situazione al campo di “Testa dell’Acqua” a Rosarno. Piu’ difficile anche per le autorita’ quantificare le presenze soprattutto di clandestini nelle ex fabbriche della 488, nel porto di Gioia Tauro e nei casolari sparsi per le campagne.

Al momento, sempre secondo la Cgil, si registra una crescita di presenze di manodopera straniera, anche se il picco degli arrivi, che lo scorso anno di questi tempi era stato gia’ raggiunto, non e’ stato toccato a causa della tardiva maturazione degli agrumi.

(ANSA)