Rose, la vergogna dell’amianto che minaccia la gente nel silenzio di tutti

Rose profuma di speranza, partecipazione e rinnovamento

Il 7 gennaio del 2018, io Matteo Siciliano, cittadino rosetano, attivista del M5S e promotore del Meet up Rose in Movimento, già impegnato in precedenti campagne di sensibilizzazione ambientale, sul territorio comunale, decido di portare alla luce una vicenda complessa e di difficile risoluzione, che rappresenta oramai da anni un pericolo per l’incolumità dell’intera cittadinanza.

Senza perdere altro tempo mi faccio promotore di una petizione popolare, riuscendo a raccogliere quasi porta a porta ben 500 firme, depositata ed inoltrata agli organi competenti. Nel sito oggetto della petizione, come si evince dal Prot n° 307 del 28/06/2013, l’ARPACAL rilevava, “in seguito agli esiti delle analisi specialistiche effettuate su campioni prelevati nell’area interessata”, la presenza di amianto in avanzato stato di degrado. In seguito a tali rilievi l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza in data 12/10/2016 raccomandava al curatore fallimentare, il Dr. A. Nardi e al sindaco Dottor. Mario Bria e, “in qualità di massima autorità sanitaria locale, l’effettuazione urgente di operazioni di bonifica dell’area interessata” e ribadiva “la necessità ancora più urgente di tutela della salute pubblica rispetto al rischio amianto”. Intanto i quotidiani locali portavano a conoscenza della popolazione lo sconcertante silenzio politico e istituzionale e le lotte del comitato promotore. Il sindaco rispondeva che “la proposta dell’amministrazione è già all’attenzione del curatore fallimentare e del tribunale oltre che del comitato dei creditori e si spera nell’indizione dell’asta per la vendita della superficie interessata. Il comune in seguito inoltrerà una proposta di offerta quale prezzo di acquisto, a cui seguirà la necessaria rimozione e smaltimento del materiale inquinante presente sull’area, con risorse economiche che l’ente comunale spera di ottenere da finanziamenti extracomunitari”. A seguito di queste dichiarazioni, il comitato promotore della petizione si chiede se la procedura indicata dal sindaco sia corretta, se il comune possa partecipare all’indizione dell’asta escludendo danni erariale alla comunità, e quando sarà istituito anche a Rose un registro tumori.
Nonostante l’urgenza data dalla comprovata pericolosità dell’esposizione all’amianto e nonostante le raccomandazioni dell’ASP e dell’ARPACAL, ancora ad oggi tutto tace, di concreto nulla.

I cittadini rosetani si dichiarano preoccupati e stanchi delle solite parole e promesse mai mantenute, spot propagandistici studiati ad arte per nascondere la mancanza di idee e progetti concreti per risolvere un problema di primaria importanza. Il danno potrebbe essere notevole: danno irreversibile per la salute della comunità coinvolta, soprattutto in contrada Petraro, dove sorge il sito in questione; danno per l’ambiente, (terreno sottostante, aria, acqua, in prossimità della ex fabbrica di mattonelle infatti scorre il fiume Crati).
Non abbiamo un pianeta di riserva, non abbiamo altri mondi da esplorare e ai quali chiedere dimora.
Eppure la storia si ripete e non molto tempo fa Guccini cantava “Io chiedo, come può un uomo uccidere un suo fratello, eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento.”

Matteo Siciliano