Rossano, le battaglie politiche e civili di Stanislao Acri

Anche Luigi Di Maio ieri, sul suo profilo Facebook, ha ricordato Stanislao Acri e la sua famiglia (la moglie e il bambino di appena sei mesi), distrutta dal terribile incidente stradale avvenuto sull’autostrada A1.

L’avvocato rossanese era stato il candidato sindaco del Movimento Cinquestelle nell’agguerrita battaglia elettorale del 2016, nella quale erano in campo tutti i rappresentanti del sistema corrotto. Dal Pd dell’impresentabile Mascaro (che era alleato con un pezzo di Forza Italia, rappresentato dal famigerato generale Graziano) ai “palazzinari” di Fratelli d’Italia capeggiati dall’architetto Rapani, il pupillo di don Pasquale “Mollettun” Lapietra ai fascisti Caputo e Antoniotti. Un campo di partecipanti agghiacciante, e che non lasciava possibilità di successo. Ma Stanislao Acri si era battuto come un leone e alla fine era riuscito a conquistare 1620 voti “liberi”, che non avevano fatto scattare il seggio ma avevano comunque lasciato il segno perché la sua campagna elettorale era stata esemplare: aggressiva e piena di verità contro i papponi della politica e i cosiddetti “poteri forti”. Stanislao Acri non aveva paura.

Spreco di denaro pubblico e metodi alternativi per governare senza gravare sulle tasche dei cittadini erano stati gli argomenti sfoderati dall’esponente del Movimento Cinque Stelle, che ribadiva i vantaggi introdotti dal suo partito nei Comuni in cui amministra grazie alla introduzione del baratto amministrativo, la riduzione dei tributi e degli stipendi dei consiglieri.

“Cercheremo – aveva detto Stanislao Acri – di creare le condizioni per dare dignità ai cittadini. Noi vi parliamo di fatti”. E qui l’elenco: riduzione degli sprechi, distacco dalla Sorical e dalla Soget, rivalutazione del centro storico. E ancora: rifiuti zero, politiche per il lavoro, sviluppo integrato che parta dal Codex e che coinvolga tutti i settori. Acri annunciava poi un’attività in corso con l’europarlamentare Laura Ferrara per intercettare fondi. Tra i temi toccati: turismo, con la realizzazione di una strada litoranea unica da Pirro Malena a Fossa, zona marina a Fossa, agricoltura sostenibile, mappatura dei terreni per realizzare il sogno dei giovani orti urbani e sociali, marchio Deco, etichetta biologica locale, introduzione del baratto amministrativo.
Attenzione alta alla cultura, da cui “deve partire la città”, all’arte e alla valorizzazione degli antichi mestieri. Attenzione anche alla montagna, al centro storico e ai percorsi itinerari turistici. “Io – aveva ancora detto Acri – sono solo un portavoce di questo gruppo. Non abbiamo leader, voi siete i nostri leader. La nostra lista è diversa perché è una differenza metodologica, per questo ci siamo presentati con una lista autofinanziandoci. La nostra lista rispecchia l’intera società: tutti onesti lavoratori non contaminati dalle scorie partitiche perché noi non siamo attaccati alla poltrona. Diffidate da chi non lavora e si siede in poltrona, noi vogliamo fare la politica vera”.

Acri aveva dato battaglia anche sul fronte della sanità e avrebbe voluto impugnare il decreto Scura, che penalizzava l’ospedale di Rossano. Ma non ci fu verso di coinvolgere l’amministrazione rossanese dell’epoca.

“Nel corso dell’incontro del 18 marzo – scriveva Acri – tenutosi presso il Castello Ducale di Corigliano, tutti i presenti avevano concordato sulla proposta da me avanzata concernente l’impugnativa del Decreto Scura. Nello specifico il sindaco Geraci per il Comune di Corigliano e il Segretario Generale dott. Middonno per il Comune di Rossano si erano fatti carico di presentare un ricorso al Tar Calabria avverso lo scellerato Decreto Scura per difendere il territorio dal depotenziamento dei nostri presidi ospedalieri a cui i Sindaci degli altri comuni avrebbero successivamente aderito. Ad oggi però ci rammarica constatare come il solo Geraci abbia mantenuto fede agli impegni assunti mentre il nostro Comune è rimasto inerte. La battaglia sulla Sanità è di fondamentale importanza per la gente che vive nel territorio della Sibaritide. E’ necessario agire per servire i cittadini cui le istituzioni devono essere subordinate. Pertanto chiediamo che il Comune di Rossano difenda il proprio territorio da ulteriori scippi, che rischiano di far perdere i reparti di medicina generale e cardiologia, e dia seguito agli impegni assunti seguendo l’esempio di Corigliano!”.

Questo era Stanislao Acri, un uomo al servizio della sua comunità, che avrebbe potuto fare ancora tanto ma il destino non gliel’ha permesso.