San Giovanni in Fiore e i suoi precari. Marco Ambrogio l’imbroglione ha finalmente gettato la maschera

Marco Ambrogio

Il vero sindaco della “città” di San Giovanni in Fiore, Marco Ambrogio l’imbroglione o se preferite il prototipo perfetto di “comunista col culo degli altri” (per quanto ormai sia organico in tutto e per tutto a… Forza Italia), dopo 3 anni, ha gettato la maschera.

È uscito allo scoperto e ha partecipato in prima persona ad una riunione alla Regione per la stabilizzazione dei precari della legge 15, più comunemente conosciuti come “giubbe rosse”. Tradotto in soldoni: ha sostituito l’inutile moglie, la regina capra, al tavolo delle trattative con i sindacati.

Il comunista con il culo degli altri cosa ne sa dei precari della legge 15? Se oltre 350 precari prestano servizio da oltre 10 anni alle dipendenze del Comune, il merito è dell’ex sindaco, Antonio Barile. È stato lui a condurre una battaglia per dare lavoro a questa gente. Ora Ambrogio non vuole la loro stabilizzazione. Sta cercando in tutti i modi di comprarsi le “giubbe”; li sta sistemando nel Comune. Sta facendo un clientelismo becero pur di comprare questi lavoratori e allontanarli da Barile.

Ora i sangiovannesi dovranno sopportarlo da sindaco vero.
La cosa più drammatica è l’accondiscendenza della giunta comunale al completo.
Chissà che ne pensa “u lintarnune” del vicesindaco Salvatore Cocchiero. E gli altri poveri pupazzi? Stanno lì per lo stipendio. Non sono capaci di alzare la voce contro l’imbroglione. Ormai Ambrogio li ha accontentati tutti con assunzioni e prebende.
Appena finirà questa brutta pagina per i sangiovannesi a questi signori non li saluterà più nessuno! Hanno svenduto la “città” a una banda. Nessuno li perdonerà! Mai.