San Giovanni in Fiore. La grande bugia della scuola alberghiera e gli autoincensamenti per boccaloni

In quella cavalcata di parole che è l’ultimo imbarazzante video di Rosaria Succurro, si susseguono autoincensamenti a più non posso, che solo i boccaloni, interessati o meno, possono bersi a garganella.
Il piccarsi di aver fatto insignire il paese, che tale resta checché se ne dica, del titolo di città fa supporre che il sindaco pro tempore non abbia idea di cosa sia una città o che non sappia che il più delle volte il titolo, che dovrebbe essere concesso per importanza storica, artistica, civica o demografica, viene conferito senza troppi riscontri.

Unico personaggio di fama mondiale, più per addetti ai lavori, é il Profetico Abate Gioacchino, tirato fuori dall’oblio non certo per le passerelle organizzate negli ultimi due anni in un luogo che necessiterebbe di mantenere intatta la sua sacralità ma dalla vasta e riconosciuta cultura del prof. Salvatore Oliverio, “giustamente” non insignito di premi, e da qualche sindaco illuminato del tempo, che portarono alla nascita del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, che ancora oggi svolge egregiamente il suo ruolo, benché deprivato di fondi che tutte le amministrazioni comunali succedutesi nel tempo, di qualsiasi colore esse siano state, non hanno mai fatto mancare o venir meno.

La grande bugia è il pubblicizzare la riapertura della scuola alberghiera che, grazie alla realizzata idea meritoria di don Leonardo Cribari, aveva portato tanto lustro a San Giovanni in Fiore e sfornato professionisti della ristorazione e dell’accoglienza alberghiera e di sala che si sono fatti egregiamente strada in Italia e nel mondo. Non saprei se volutamente o meno confonde, parlandone, la Scuola Alberghiera Florens con l’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, con acronimo IPSAR, che è uno dei tanti indirizzi di scuola media superiore…

Chi ha imparato a conoscermi negli anni sa benissimo che ho sempre detto, senza tanti peli sulla lingua e senza timore, anche sul lavoro, ciò che pensavo e reputavo giusto. Oggi, la lingua è ancora più glabra, per cui continuerò a dire la mia, non certo in difesa di chicchessia, compreso Mario Oliverio, ma per amore della verità, quella che ho sempre propugnato e difeso e della quale non tutti nel tempo hanno fatto tesoro.

A proposito di opere progettate e consegnate delle quali si mena vanto, sarebbe opportuno che venisse chiarito quali siano, tra tutte quelle pubblicizzate, le isole ecologiche completate e funzionanti, così come viene annunciato con roboanti proclami ogni due per tre, delle quali una, naturalmente non finita, è stata ubicata, con estrema mancanza di rispetto da parte di questa amministrazione, in quella pseudo piazza intestata ad Antonio Acri, già sindaco di San Giovanni in Fiore e Presidente della Provincia, prima della riforma sciagattata di Renzi, quando a scegliere erano i cittadini e non i giochi di palazzo, da un assessore di “belle speranze” della precedente amministrazione. (f. b.)