San Giovanni in Fiore ridotta a feudo della coppia reale: tutte le domande senza risposta e la “legge” che non c’è

Ne ha fatta di strada Rosaria Succurro da quando era “soltanto” una bella ragazza che vendeva pubblicità. Da quando Mario Occhiuto ha avuto la brillante idea di arruolarla in politica non s’è fermata più anche perché, nel frattempo, si è legata ad uno dei peggiori imbroglioni del sistema politico cosentino, tale Marco Ambrogio meglio conosciuto a Cosenza e provincia come il “comunista col culo degli altri” e ormai perfettamente funzionale ai desiderata di… Forza Italia.

Ma torniamo a Rosaria, che invero non è stata mai una donna di “cultura” e che nel corso degli anni, fin da quando era solo assessore del cazzaro, ha accumulato figure barbine di tutti i tipi. Oggi che è sindaco di San Giovanni in Fiore e pure presidente della Provincia il suo “mediocre e confuso sapere” che – come diceva Beccaria – è meno fatale dell’ignoranza e il suo innato cattivo e oseremmo dire pacchiano gusto ha definitivamente irritato migliaia e migliaia di cittadini. Ma non c’è dubbio che il malcontento maggiore stia venendo fuori da San Giovanni dove tantissima gente sta scoprendo solo ora chi sono la regina capra e suo marito imbroglione.

Poiché ci sono ancora alcuni “fedelissimi” prezzolati che provano a negare le malefatte della “regina capra”, eccoci qui, con santa pazienza, a riepilogare soltanto alcune delle ultime malefatte della coppia reale.

È vero o non che la Succurro ha avuto liquidato il rimborso chilometrico Cosenza (dove è residente, per la precisione Donnici, borgo natio del “comunista” di cui sopra) San Giovanni in Fiore? La legge lo vieta ma tant’è…

È vero o no che quotidianamente viene a San Giovanni con la macchina della Provincia con annesso autista pagando straordinario a bizzeffe a chi l’accompagna?

È vero o no che ha dirottato 150 mila euro di fondi avuti dal Comune dal ministero degli Interni dalla passata amministrazione comunale per asfaltare le strade sterrate del quartiere Bacile per realizzare, con fatture e documentazione falsa, il parco giochi del Castelletto?

È vero o no che hanno dirottato i fondi per mettere in sicurezza il costone roccioso di viale della Repubblica per realizza l’isola pedonale di via Roma?

È vero o no che all’ufficio di Ragioneria da tre anni (l’Anac dice che bisogna effettuare la rotazione) pagano 35 mila euro all’anno al consulente Bilotta nonostante ci sia un responsabile di servizio lautamente pagato?

È vero o no che pagano un consulente legale (Morcavallo) pur avendo il Comune un avvocato assunto con concorso?
È vero o no che stanno facendo gare di milioni di euro con poche ditte per affidarle a imprese compiacenti?
È vero o no che stanno affidando a imprese amiche tutti i servizi della città (museo, palazzetto dello sport, cimitero, ecc)?
È vero o no che sono stati assunti fratelli e parenti di assessori e consiglieri comunali? (Polizia locale per esempio?).
È vero o no che sull’ospedale non stanno facendo nulla?
È vero o no che c’è voluto un anno per bandire la gara della raccolta differenziata pagando l’attuale ditta che effettua il servizio con un CIG scaduto? In Italia questa si chiama turbativa d’asta!
Ci fermiamo. Ma potremmo continuare ancora. Perfettamente consapevoli che la “legge” sono loro perché controllano attraverso il magistrato corrotto Pino Cozzolino l’attività della procura di Cosenza. E sanno bene che anche denunciandoci non risolverebbero un bel nulla perché non potrebbero mai e poi mai fermarci. Solo il popolo di San Giovanni, alle prossime elezioni comunali, potrà fermare questa immonda deriva che sta umiliando e mortificando una città dalle grandi tradizioni oggi ridotta a uno squallido feudo di una altrettanta squallida coppia che si crede “reale”…