San Lucido, commozione per la morte di Leverino Bruno: la “guerra” con Pizzuti e il trionfo del 2018

Profonda commozione a San Lucido per l’improvvisa morte del sindaco Leverino Bruno (44 anni), che era stato eletto meno di un anno fa (giugno 2018) alla guida della lista civica “Cambiare si può”. Bruno, vicesindaco per tre anni con l’ex primo cittadino Roberto Pizzuti, aveva ottenuto 1.313 voti (34,27%); Francesco Sgroi, alla guida della lista “E’ ora San Lucido”, si era fermato a 1.178 voti (30,47%); San Lucido in Comune (Antonio Staffa, Pd) – 944 voti (24,64%); Viviamo San Lucido (Roberto Pizzuti) – 396 voti (10,33%).

Leverino Bruno aveva costruito la sua vittoria proprio dimettendosi dalla carica di vicesindaco di Pizzuti, nell’estate del 2016. Pomo della discordia era stato il caso dell’ex casa di riposo Onpi e in modo particolare la scelta fatta dal sindaco Pizzuti di privilegiare gli affari del cognato Franco Nunziata.

San Lucido c’era un’elegante casa di riposo per anziani gestita dall’ente ONPI (Opera nazionale pensionati d’Italia). Fino a 25 anni fa, era considerata una sorta di motore dell’economia locale, con tanti ospiti sventolati come simbolo di efficienza ma ormai da più di 10 anni macchiava San Lucido per inadeguatezza ed inefficienza con degenti inermi loro malgrado in attesa di destino e vecchiaia migliore. I soldi inviati dalla Regione per la gestione erano ormai messi in bilancio per altro anche perché gli anziani erano rimasti meno di dieci. E così, prima sono stati mandati via e poi ripresi come “specchio” per un’operazione economica denominata “Magna Grecia”. Questa casa di riposo ha rappresentato, poi, nel contesto sociale cittadino, una grande opportunità di lavoro per decine di dipendenti. Con tutte le conseguenze immaginabili.

Nel 2011 la Regione è subentrata all’Onpi, in seguito al suo scioglimento, e l’allora assessore al Bilancio Giacomo Mancini aveva stanziato addirittura un milione di euro per la sua rinascita, con inevitabile “grancassa” sui media. Ma questo generoso contributo ben presto è stato revocato e il Comune di San Lucido ha inevitabilmente deciso di non gestire in proprio la struttura, cercando finanziatori.

Nel 2013, poco tempo prima  del rinnovo del consiglio comunale, la maggioranza uscente guidata dal sindaco del tempo Antonio Staffa, personaggio incline agli incarichi legali ed oggi consigliere di minoranza silente, bandiva una gara per l’affitto di una parte dell’ex Onpi, che viene aggiudicata ad una società di Reggio Calabria, che avrebbe creato un centro per lo studio dell’obesità infantile.

Rocco Cosentino, imprenditore e medico, responsabile provinciale Anaste, rilevava dunque “Casa Serena”, ex struttura Onpi, di San Lucido. Cosentino è un imprenditore e medico taurianovese ed è a capo di una cooperativa denominata “Il gioiello della Magna Grecia”. Dovrebbe iniziare, dunque, un progetto ambizioso, ovvero far diventare “Casa Serena” un punto di riferimento per tutta la fascia tirrenica del cosentino – e non solo – nel settore del turismo sanitario.

Ma le cose non andranno così.

San_lucido_giunta_pizzutiAppena insediato, nel 2013, il sindaco Roberto Pizzuti revoca l’aggiudicazione a “Magna Grecia”, la quale si affretta a proporre ricorso al Tar, che sospende la revoca. A questo punto parte una trattativa che vede protagonista Pizzuti e il suo miglior alleato ovvero il dottore Franco Nunziata, che è suo cognato ma è anche consigliere di minoranza.

Nunziata, che da tempo pensa di mettere le mani sull’ex Onpi per i suoi affari privati nella sanità, si propone come mediatore fra il cognato sindaco e la società “Magna Grecia”.

Morale della favola: il Comune riaccoglie la “Magna Grecia” affidandole di nuovo la parte dell’edificio già in suo possesso a conclusione della gara ufficiale. Con una sostanziale differenza: non si tratterà più l’obesità infantile ma i malati di Alzheimer.

In pompa magna, i cognati Pizzuti e Nunziata annunciano che si è rilanciato l’ex Onpi (bugia!), Nunziata vien nominato direttore sanitario del “Magna Grecia” e si dimette da consigliere comunale avendo ormai raggiunto il suo scopo: mettere le mani sull’ex Onpi.

Ma ben presto tra i due cognati esplodono guerre ed incomprensioni, montate ad arte per far abboccare gli allocchi. Nunziata assume i suoi clienti e lascia fuori quelli del cognato sindaco, il quale reagisce chiedendo addirittura a “Magna Grecia” il licenziamento di Nunziata ed aprendo di fatto una frattura.

Nunziata, dal canto suo, dichiara guerra al cognatino anzi alla sua maggioranza e sui social lancia strali contro di loro non perdendo di tanto in tanto l’occasione per “addolcirlo” (in fondo sono sempre parenti…) con frasi dolci e invitandolo a licenziare i suoi assessori. A testimonianza che si tratta solo di una guerra “fasulla”.

Ed è qui che entra in scena Leverino Bruno, che smaschera le manovre dei due e si dimette da vicesindaco. Motivo delle dimissioni il pieno dissenso a quanto proposto dal sindaco, sotto la regia del cognato, di modificare la concessione alla “Magna Grecia” consentendole non solo di fare assistenza ai malati di Alzheimer ma di poter accogliere anche migranti, che, come tutti sanno, sono l’affare più remunerativo del momento.

Si parlava infatti di un numero di oltre 50 migranti, che ad oltre 130€ cadauno giornalieri, avrebbero fatto un bel bottino per la “Magna Grecia” e leccare i baffi al famelico Nunziata ed al sindaco.

Leverino Bruno era da tempo la spina nel fianco dei due cognati e il suo intervento aveva scompaginato i piani dei due, aprendogli poi la strada per vincere le elezioni.

L’accoglienza  potrebbe essere avviata dal comune di San Lucido, che nel giro di qualche mese si potrebbe accreditare presso la prefettura garantendo occupazione sul territorio ma soprattutto ricevendo una enorme entrata nelle casse comunali con la possibilità per l’ente di abbattere le tasse che stanno soffocando i nostri concittadini. Oggi, invece, si cerca di garantire la sopravvivenza di “Magna Grecia” a scapito dei sanlucidani, così in cambio di alcuni posti di lavoro ad appannaggio di pochi eletti si continua ad affossare un paese ormai ridotto alla fame e schiacciato dalle tasse”.

Questo è uno stralcio della dichiarazione pubblica dell’allora vicesindaco dimissionario di San Lucido  Leverino Bruno, una dichiarazione forte che accusava senza nominarli il sindaco Roberto Pizzuti e il dottore Franco Nunziata, i cognati terribili, e scoperchiava il pentolone degli affari che i due stavano cercando di attuare alle spalle dei sanlucidani con la gestione dell’ex Onpi.

Bruno non tralasciava, nella sua dichiarazione, di sottolineare come la Cooperativa Magna Grecia “non può svolgere questo tipo di servizio avendo vinto un bando per un altro progetto” e come la stessa sia già morosa nei confronti del comune per circa 80.000 €.

La dichiarazione dell’ormai ex vicesindaco era un vero e proprio macigno che cadeva sulla testa non tanto del dottore Nunziata, il quale aveva solo l’interesse di racimolare affari sporchi ma del cognato sindaco Roberto Pizzuti, che vedeva il suo reame in bilico con un futuro denso di nubi, non esclusa la terza cacciata dal trono di sindaco. Come in effetti è stato.

La campagna elettorale di Leverino Bruno, partita proprio da queste vicende, era stata un crescendo e non aveva risparmiato colpi anche all’altro illustre avversario del Pd.

Ad Antonio Staffa, Bruno aveva dedicato pillole di veleno ricordandogli tutti i fallimenti risalenti al periodo nel quale fu sindaco e richiamando qualche suo candidato – Orazio Bruno – alla coerenza, viste le accuse rivolte allo stesso Staffa cinque anni prima. Ma il colpo da kappaò alla coppia Pagnotta (segretario dello scomparso Pd)- Staffa, Leverino Bruno lo aveva assestato quando aveva ricordato la convocazione avuta qualche mese prima per aderire al progetto Pd (allora si chiamava ancora così). Insomma, una grande campagna elettorale e un vero e proprio trionfo.

In questi nove mesi di governo, Leverino Bruno, oltre a togliere le mani di Pizzuti e Nunziata dall’ex Onpi, aveva da subito cercato di cambiare registro. Una politica al fianco della gente e per la gente. Si era fatto apprezzare anche da chi lo aveva avversato nelle ultime elezioni e aveva posto le basi per una consiliatura produttiva ma purtroppo la sorte non gliel’ha permesso.

Questi i consiglieri eletti meno di un anno fa insieme al compianto Leverino Bruno.

CAMBIARE SI PUO‘ Luigi Novello 518, Ramona Porco 336, Alessandro Stefano 178, Emy Ambrosi 168, Isabella Montagnesi 166, Mattia Polizza 106, Cristiano Misasi 101, Simona Mantuano 100