San Lucido, la crisi di identità di Novello: “leghista” o “civico” a giorni alterni

Stavamo per approfondire un argomento importante nella calda campagna elettorale di San Lucido ovvero l’attacco in stile qualunquista del noto “caimano” Franco Nunziata al candidato sindaco Cosimo De Tommaso quando abbiamo letto su Fb una nota di Luigi Novello, aspirante consigliere regionale, per il momento “trombato” e candidato ufficiale a sindaco per quella che lui chiama “Grande coalizione civica”.

Novello non solo è un gran bugiardo ma anche un dileggiatore di se medesimo, perché non capisce che quanto scrive nel suo improbabile italiano a metà tra il “leghista” e il calabrese fa solo preoccupare sia gli amici che i suoi stessi avversari politici. Diciamo preoccupare perché si comincia ad avere il dubbio che la mancata elezione al Consiglio regionale sia diventata una sorta di ossessione per il fisioterapista che – ai tempi belli quando Salvini era al 2% – curava i muscoli di Kakà.
Come fa Novello a criticare la politica ed il suo effetto litigioso se proprio lui ancora litiga per questo benedetto o maledetto posto a Palazzo Campanella?
Il quesito è semplice e a San Lucido aleggia su tutte le spiagge: ma in caso di doppia vittoria ovvero di successo nel ricorso contro Molinaro per avere il posto alla Regione e di successo alle elezioni sanlucidane, cosa farà il fisioterapista? Resterà sindaco a 1500 euro al mese o andrà in Consiglio regionale beccandosi 20 mila “barbettoni” mensili e lasciando il suo amato paese di nuovo senza amministrazione?
Nelle settimane scorse Novello, che continua ad avere i media di regime dalla sua parte, grazie anche ai buoni uffici dei Cinghiali di Cosenza, ha scritto decine di dichiarazioni di guerra contro Molinaro, che gli ha fregato il posto nel Consiglio regionale ma ora – abracadabra o simsalabim come dicono i maghi, quelli bravi – scrive che ha lasciato la Lega per la… litigiosità della politica.
Ma facendo così il buon Novello rischia di perdere la considerazione che dice di avere. Cosa penseranno di lui la Caligiuri di Forza Italia sempre osannata oppure la sua amata capretta della Cittadella di nome Jole, che gli ha promesso che lo accoglierà nel suo “mezzo” partito di mafiosi e truffatori?
C’è poco da fare: al di là delle chiacchiere, Novello deve chiarire tutti i dubbi che ancora girano intorno alla sua figura di politico, perché ormai è a tutti gli effetti un politicante: nessuno a San Lucido ha dimenticato la scelta (scellerata) di abbracciare il Cazzaro verde, e Novello, dal canto suo, sta facendo di tutto per rinfrescarla perché – sotto sotto – sta lottando per (ri)entrare nel gruppo politico regionale della Lega. Questi sono i fatti e tutti questi dubbi li può rimuovere solo lui.
E la situazione non cambia di molto quando si passa all’altro vestito:quello civico. C’è una competizione elettorale alle porte, si stanno preparando al momento due liste e non capiamo perché Novello faccia appelli, quasi minacciosi o almeno così sono interpretati, verso gli avversari. Le minacce, sia pure velate, non fanno parte del costume democratico delle competizioni elettorali, che possono essere tese, nervose ma devono avere uno scorrimento corretto, anche perché al momento l’unico indiziato di cercare voti “civici” e poi scappare a farsi un selfie con Salvini è proprio lui, Luigi Novello metà leghista e metà terrone. Che brutto scherzo ti ha fatto la natura, seguace di Salvini ma con la pelle… scura. Una vera e propria crisi di identità che non accenna ancora a risolversi. Speriamo bene…