Nel corso di un mirato servizio di repressione dei furti di materiale legnoso, i Carabinieri di San Marco Argentano, assistiti dai colleghi forestali di Montalto Uffugo e Cerzeto, sono giunti nella giornata di venerdì in località “Bucito” ed hanno sorpreso tre persone mentre erano intente a tagliare, con delle motoseghe, alcune piante di castagno e a caricare la legna, circa 20 quintali, su un autocarro.
Qualche metro più in là era presente un altro autocarro, privo di qualsiasi contrassegno assicurativo, utilizzato per l’esbosco del legname reciso all’interno dell’area, nonché, adagiate sul terreno, delle attrezzature utilizzate dai rei per eseguire il taglio, tra le quali motoseghe, asce e taniche contenenti benzina.
Il tutto è stato posto a sequestro mentre una più attenta attività investigativa condotta dai militari ha portato a scoprire qualcosa che ha dell’incredibile.
lnfatti, i tre non stavano soltanto creando un danno ambientale senza le previste autorizzazioni ma il taglio stava avvenendo a danno del patrimonio boschivo di proprietà di una persona di San Marco Argentano, ma stabilmente residente all’estero.
In particolare, l’attività avrebbe avuto inizio nel 2015 interessando una superficie pari a circa 200 mila mq. Da una prima ricognizione sul posto, è stato notato come in alcune zone era stato eseguito un vero e proprio taglio raso, ovvero erano state tagliate tutte le piante radicate sulla superficie interessando circa 10.000 esemplari di specie miste di castagno e quercia scelte in zone cosiddette a “macchia di leopardo”, motivo per il quale, mediante un mezzo meccanico, erano state anche realizzate abusivamente delle strade per oltre 2.500 mt lineari.
L’attività illecita, inoltre, è stata eseguita in area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale e i tre sono stati deferiti con l’accusa di distruzione e deturpamento di bellezze naturali.
Il bosco, di circa 200 mila mq, è stato sequestrato ed è stato nominato un custode giudiziario.
