San Nicola Arcella, ordinanza di sgombero a Grotta del Prete: che fa il Comune?

Comunicato
Il comune di San Nicola Arcella con ordinanza n. 3 del 13.09.2018, a firma del Responsabile dell’Ufficio Tecnico  ha ordinato lo sgombero e ripristino dello stato dei luoghi della grotta naturale nota come Grotta del Prete presente sull’ omonima spiaggia utilizzata come punto ristoro durante il periodo estivo.
La Grotta del Prete costituisce  bene paesaggistico ed è tutelata anche quale emergenza oro morfologica dal D.lgs. n. 42/2005 e smi. e  dal  Quadro Territoriale Regionale a valenza paesaggistica della Regione Calabria. Con tale ordinanza si disponeva fra l’altro lo sgombero  e il completo ripristino dello stato dei luoghi , vedi   anche    precedente ordinanza di demolizione n. 7 del 06.09.2017,  e gli adempimenti a carico dell’Enel, dell’Ufficio Tributi e Commercio per eventuali attività svolte  e per il distacco di eventuali utenze di servizi.
Lo sgombero della Grotta naturale ed il ripristino doveva avvenire entro 5 giorni dalla notifica dell’ordinanza.
Abbiamo appreso  che avverso tale ordinanza è stato presentato ricorso giurisdizionale dinanzi al TAR Calabria.
Non siamo riusciti a capire, pur avendo chiesto informazioni presso  l’Ufficio Tecnico  municipale, se il Comune di San Nicola Arcella si sia costituito o meno.
Nel caso in cui il Comune di San Nicola Arcella abbia deciso di non costituirsi chiediamo al Sindaco di quel comune di spiegare le ragioni di tale decisione, di spiegare perché non abbia ritenuto opportuno difendere le motivazioni   che hanno  indotto un proprio Dirigente, nella sua qualità di  Responsabile dell’Area Tecnica, a porre in essere tale ordinanza.
Sicuramente, laddove il comune di San Nicola Arcella non avesse inteso costituirsi nel procedimento innanzi al TAR, sicuramente questo atteggiamento  potrebbe nuocere ai cittadini  che non sono rappresentati per far valere  le proprie ragioni per il riconoscimento dei loro interessi sul demanio in quanto il demanio costituisce ben pubblico di tutti i cittadini.. Non si comprenderebbe come mai un comune  che emette un’ordinanza non ritenga poi di doverla difendere nelle sedi proprie.
Italia Nostra Sezione Alto Tirreno Cosentino