Scalea, arrestato l’ex sindaco Mario Russo di Forza Italia

Mario Russo

I carabinieri della Compagnia di Scalea hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di Mario Russo, medico dipendente dell’Asp di Cosenza e a lungo ex sindaco di Scalea, per due mandati consecutivi dal 2000 al 2010, sfiorato anche da inchieste antimafia in passato, esponente di spicco di Forza Italia e ampiamente chiacchierato. Poche le notizie trapelate in attesa delle comunicazioni ufficiali da parte della procura della Repubblica di Paola, che ha coordinato l’operazione. Secondo quanto trapela, Mario Russo sarebbe accusato di false attestazioni di prestazioni lavorative fornite all’Asp di Cosenza nell’ambito di una inchiesta che riguarderebbe anche altre persone residenti nell’area del Tirreno cosentino. Si tratta in particolare di Antonia Coccimiglio, Eugenio Vitale, Massimiliano Marino, Paolo Marino, Nicola Oliveto, Massimo Baldo, Giuseppe Mandato, Giuseppe Pintozzi. Antonia Coccimiglio ed Eugenio Vitale erano stati già arrestati nel 2017 per concussione: avevano preteso 2mila euro per sbloccare una pratica relativa ad una invalidità.

I reati contestati, che si sarebbero consumati presso la commissione invalidi di Diamante, vanno, a vario titolo, dall’associazione a delinquere al falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e truffa aggravata, per il conseguimento di erogazioni pubbliche, concussione e corruzione commesse nell’ambito di attività relative al riconoscimento dell’invalidità civile e dell’handicap, falso ideologico e corruzione nell’ambito relativo al riconoscimento rinnovo delle patenti di guida e requisiti per il porto d’armi. È stato disposto anche il sequestro preventivo su ben e conti correnti bancari. L’interrogatorio di garanzia si terrà domani dinanzi al gip del Tribunale di Paola.

Gli elementi a carico degli indagati hanno preso il via dal 2016, le fonti di prova si riferiscono a intercettazioni telefoniche e ambientali, video riprese e attraverso banche dati.

Una indagine che parte dalla conclusione dell’operazione “Plinius”, con lo scopo di verificare la fondatezza di alcune notizie di reato, per scambio elettorale politico mafioso e altri reati in materia elettorale.