Sciopero dei medici, adesione al 90%: deserto in ospedali e sale operatorie

Sale operatorie e corsie semideserte negli ospedali pubblici per il «venerdì nero» della sanità: medici e veterinari del Sistema sanitario nazionale incrociano le braccia per 24 ore. «Le notizie che arrivano dalle regioni parlano di una partecipazione allo sciopero dei medici ben maggiore rispetto alle aspettative, pari all’80-90% del personale. Bisogna tornare indietro di anni per trovare la stessa adesione a una mobilitazione» ha detto Carlo Palermo, segretario generale del sindacato Anaao Assomed.

«Sanità al collasso»

Inevitabili lo stop a migliaia di interventi chirurgici programmati negli ospedali e disagi per i cittadini in tutta Italia. Alla base dello sciopero, la richiesta di maggiori fondi per la Sanità pubblica, che i sindacati dei camici bianchi definiscono «ormai al collasso», e il rinnovo del contratto di lavoro, fermo da dieci anni. Ma la protesta, tengono a precisare le organizzazioni sindacali, è anche a favore dei cittadini, per garantire a tutti un’assistenza adeguata.

Le richieste dei sindacati

Dura la posizione dei sindacati rispetto all’attuale governo: «Il “Governo del cambiamento” continua a definanziare il servizio sanitario pubblico, a danno della cittadinanza e a beneficio del privato», afferma la Fp-Cgil Medici, mentre la Uil-Fpl rileva come «si sperasse in qualcosa di più concreto da questo governo. Si deve porre fine al blocco del turnover, ricordando che mancano circa 20mila medici. Il sistema sanitario è al collasso, l’età media del personale medico supera i 54 anni e si prevedono migliaia di uscite con i nuovi pensionamenti».

Garantite prestazioni indispensabili

Alla protesta di oggi aderiscono tutte le principali sigle sindacali di categoria, incluse le maggiori, Anaao e Fp Cgil Medici. Decine le manifestazioni in programma in tutta Italia, mentre a Roma le sigle sindacali hanno organizzato una conferenza stampa per dare voce alle proprie ragioni. Come previsto per legge, sarà comunque garantita la «continuità delle prestazioni indispensabili». Allo sciopero partecipano anche gli specializzandi anestesisti, chiamati a raccolta dall’Associazione degli anestesisti e rianimatori (Aaroi-Emac), che ha invitato i giovani a rifiutarsi di sostituire gli specialisti.