Se Guccione fa piangere, Occhiuto e Paolini non fanno ridere

Lo so che a guardare uno come Guccione viene subito da dire: piuttosto che votare uno come lui preferisco votare Satana. 

Il solo pensare che uno come Carletto il maialetto possa sedersi sulla poltrona del sindaco e rappresentare la città, scatena una sola reazione: i stintini a mazzacorda. Se poi pensi alla banda che lo sostiene non ci bastano 327 cati per contenere tutti i palummi che spontaneamente escono. Scusatemi l’esempio schifoso.

Ma tali sono questi personaggi: schifosi. Roba che neanche sotto tortura metterei mai una croce sul nome di questo opulento mangione che pensa solo ara panza sua. Lo so che solo a guardarlo la prima reazione, di tutte le persone normali, è quella di mandarlo direttamente affanculo. Senza possibilità di ritorno.

carletto che si abbutta di peppe Ha ragione chi dice che è uno strozzino sociale: sfrutta la miseria della gente per costruirsi consenso elettorale. Un viscido che non conosce creanza. Lo so che tutti noi persone normali, quando lo sentiamo parlare ipocritamente dei problemi degli ultimi e dei poveri, l’unica cosa che vorremmo fare è quella di sputargli in un occhio. Tanto è falso.

Lo so che la sola idea che possa vincere queste elezioni mette i brividi. Sarebbe come consegnare le chiavi della cassaforte comunale alla Banda Bassotti. U sa cchi vidi: tempo due settimane e si sono  mangiato tutto. A voglia i fa a fami dopu.

Noi cittadini normali, ovviamente. Perché il loro scifu, ara faccia di noi persone normali, sarà sempre curmu. E quando sono abbutti  preferiscono arruzzularlu, piuttosto che condividere.

Lo so che l’immagine di Guccione e tutta la sua zimma che scrufugna per le stanze di Palazzo dei Bruzi è qualcosa la cui visione dovrebbe essere vietata ai minori di 76 anni. Tanto è truce. In pochi sopravviverebbero a questa visione (perciò l’età per la visione è di 76 anni, cerchiamo di salvare più vite possibili). Non ci provate neanche a pensarla, gli effetti potrebbero essere devastanti per la vostra salute. Sono queste le sensazioni che suscita uno come Guccione a noi persone normali. In una sola parola: ARRASSUSIA (qui ci sta pure una toccatina, giusto per rafforzare e stare sicuri).

Però guagliù, non facciamo che Guccione è così e dall’altra parte ci sono i santi, i poeti e i navigatori. Se Guccione fa piangere, Occhiuto non fa ridere. Perché ce lo dobbiamo dire tra di noi persone normali, Guccione è quello che è, e lo abbiamo detto, ma ad Occhiuto che facciamo, nu cuddramu?

occhiuto copertinaE dai guagliù (mi riferisco a noi guagliuni normali), non ha mai detto una, e dico una, verità. Ha raccontato na carriola i chiacchiere per ammucciare i ‘mbruagli sua. Ne ha fatto di tutti i colori. Anzi ha fatto una sola cosa: schifo. S’è ‘mmischatu cu cani e puarci.

La differenza tra lui e Carletto è nel numero di neuroni presenti nei loro cervelli. Carletto, si sa, ha l’intelligenza di una scimmia a cui dai un lecca lecca. Infatti vuole fare quadrare il cerchio. Che tradotto in cosentino vuol dire: prendere l’acqua ccuru crivu. Mentre Occhiuto è furbo. Questo va detto.

Occhiuto sa organizzare bene le truffe. Un maestro. Perché è di questo che vive da sempre. Si è specializzato. Fa in modo che lo sgamo esca il più tardi possibile. E quando esce, la colpa è sempre di qualcun altro, mai la sua. Un vigliacco furbo. Come tutti i pavidi deve tramare nell’ombra.

Non è cosa da sua affrontare le questione alla luce del sole e a viso aperto. Uno senza scrupoli. Uno che qualunque cosa ha fatto è sempre finita a schifiu. Del resto, noi persone normali, senza moralismi, ci chiediamo come è possibile avere debiti per oltre 13 milioni di euro? Questi sono certificati.

Non sono chiacchiere o macchina del fango. Si tratta di debiti certificati con banche ed Equitalia. Lo dice il tribunale che da quando non c’è più Granieri sta facendo uscire tutta la verità sui debiti e i guai di Occhiuto.  Si dice che nel suo mandato sia riuscito, attraverso gli affidamenti diretti, consulenze farlocche, incarichi, e altri ’mmualici da lui inventati, ad attagnare qualcosa come quasi 4 milioni di euro. Debiti suoi personali scaricati sulle casse comunali. Lo abbiamo spiegato con le carte e gli atti (vedi Paonessa e Stranges per fare un esempio). E presto lo proveranno anche i giudici che qualcosa più di noi sanno.

La domanda che noi persone normali ci facciamo è: come è possibile accumulare questa enorme mole di debiti? 13 MILIONI DI EURO.  Lui dice di aver sempre lavorato. Che è stato un brillante imprenditore e che ha avuto centinaia di lavoratori alle sue dipendenze. Dice qui di aver fatto di qua e di là, ma non ha mai spiegato, cosa che un uomo pubblico ha il dovere etico e morale di fare, da dove arrivano tutti questi debiti.

Possibile che nessuno lo ha mai pagato per i lavori che lui dice di aver fatto? Voi persone normali come ve lo spiegate questo? E i guadagni di questo suo lavorare in giro per il mondo (‘mmucca liù), semmai ce ne sono stati, che fine hanno fatto? Può uno cunzatu accussì governare la città? E dai!

Antonio-Gentile-Enzo-PaoliniE di Paolini ne vogliamo parlare? Adesso è chiaro a tutti che dietro il suo sorriso apparente si nasconde una vera e proprio sanguisuga della sanità. Uno che non si fa scrupoli a cercare artifici all’Azzeccagarbugli per far pagare sanzioni, penali, more alla sanità pubblica.

Noi persone normali lo abbiamo capito. Come abbiamo capito che questo suo rincorrere a tutti i costi, e costi quel che costi, il pennacchio da sindaco, è tutto in funzione dei suoi interessi. Sarà anche democratico, ma di sicuro vena prima a sacchetta sua.

Anche se fa finta che a lui non interessa, il suo vero obiettivo è tenere a bada i suoi competitor che con la costruzione del nuovo ospedale taglieranno fuori una bella fetta di sanità privata. Ecco perché vuol fare il sindaco: per tenere sotto controllo questo enorme progetto e mediare da un punto di forza i suoi interessi.

Insomma anche con Paolini ciò che appare non è. Ed anche lui nel tempo, a detta dei pentiti, non si è fatto remore a trafficare denaro e voti. Segno evidente del forte interesse che ha ad essere eletto. Eleggere Paolini è come eleggere Dracula primario del reparto trasfusioni. Non cadete nelle sue allisciate che dopo sicuramente si trasformeranno in scudisciate.

Ed è qui che noi persone normali abbiamo il dovere di restare lucidi di fronte a questo scenario. Non possiamo dire: Guccione è un porco perciò voto ad Occhiuto che è meno porco di lui, almeno Occhiuto si veste bene ed è bello.

Oppure voto a Paolini perché a differenza degli altri non frequenta certe zimme, mentre si ‘mbruscinia allo stato brado con cinghiali e faine. Non possiamo fare questo ragionamento altrimenti non rientriamo più nella sfera delle persone normali.

Dobbiamo restare freddi ed obiettivi. Ne va della nostra tranquillità sociale e della nostra quotidianità. La verità è sempre una scelta. Sta a noi scegliere tra loro e la verità. Ognuno interrogherà la propria coscienza. Perché, diciamo la verità: a guardare questi tre l’unica cosa che una persona normale e di Cusenza direbbe, sarebbe questa: tra tutti e tre nun si vota u riastu. Come a dire: se non è zuppa e pan bagnato. E francamente di pani cuattu ne abbiamo mangiato tanto. E’ tempo du loru adesso, di andare avanti a pane ed acqua. Mi sembra il minimo.

GdD