Se la Legge non è uguale per tutti, non conviene essere onesti

Ognuno si organizza per quello che può. Ed io che non voglio essere il caggio di nessuno, mi organizzo a modo mio. Ho sempre sostenuto  che il “crimine non paga”, ma mi sa che ho detto una cazzata.

Non paga per i morti di fame, i disperati, e per chi non ha alternative, perché nessun giudice protegge piddrizzuni e sventurati. Anzi, arrestarli gli servono per le “statistiche”. Per giustificare il loro inutile lavoro. Cosa che non avviene, ovviamente per i grandi criminali, i corrotti su tutti. Loro possono delinquere come gli pare.

Possono sistematicamente saccheggiare le casse pubbliche, che nessun giudice si sognerebbe mai di indagarli o arrestarli. Vedi la procura di Cosenza. Non li persegue nessuno, come abbiamo visto e raccontato.

Allora mi chiedo: non è che qua solo i caggi pagano? E mi sa proprio che è così. E a questo io non ci sto più. Lo dico pubblicamente. Non intendo più rispettare la legge. Faccio come fanno tanti pezzotti. Voglio premettere che non ho niente, se non un piccolo stipendio che deriva dal mio lavoro.

Questo mese, Google, che è il mio datore di lavoro, mi ha liquidato con 650 euro. E di questi non intendo dare neanche un centesimo alla stato, al comune o a chicchessia. Mi mangiu tutti. Se è questo l’andazzo. Non vedo perché dovrei versare del denaro nella casse pubbliche per “donarlo” a ladri, intrallazzini, e corrotti.

Del resto i cosentini hanno scelto Occhiuto, ed è da lui che vogliono essere governati. Non importa se ha 15 milioni di euro di debiti. Tanto a Cosenza i debiti li abbiamo tutti. Non importa se non ha mai chiarito come sono stati spesi milioni e milioni di euro in affidamenti diretti a ditte amiche. Tanto un amico a cui chiedere o fare un piacere ce l’abbiamo tutti.

Non importa se ha contatti con la mafia. Un compare nella paranza ce lo abbiamo tutti. Allora se questo è l’andazzo, anche io voglio fare come lui. Da oggi, trufferò, ruberò, imbroglierò a più non posso. E voglio vedere chi ha qualcosa da dire. Non mi farò nessuno scrupolo su niente. Non dichiarerò niente al fisco. Mi attrezzo con dichiarazioni false e partite di giro.

Non pagherò più un euro, e dico un euro, di tasse al Comune. Intesto  le utenze a qualche rumeno, e quando mi sgamano cambio il rumeno. Tanto a Cosenza si trovano. Brucio a tutti. Acquisto e poi non pago. Sempre a nome di qualche rumeno. Insomma, per citare uno che di consigli buoni se ne intende vi consiglio di fare così.

“Andate, imbrogliate, mentite, scroccate, falsificate, siate altrove, contraffate i documenti, gettate dell’LSD nei serbatoi municipali, costruite nel vostro garage degli aggeggi elettronici capaci di superare quelli che utilizzano le autorità. Se il vostro schermo televisivo vi osserva, modificatelo in maniera tale che il servo della polizia incaricato di sorvegliare il vostro salone riceva l’immagine del salone di casa sua: pagate le vostre multe con denaro falso, con assegni a vuoto o carte di credito rubate. Se un giudice vi condanna sostituite le pillole anticoncezionali di sua figlia con delle compresse di aspirina. Abbonatelo a delle riviste pornografiche, utilizzate il numero della sua carta di credito per fare telefonate interminabili in città lontane, su altri pianeti”.

Io da oggi in poi mi comporterò così nei riguardi delle regole e della Legge. Non conviene essere onesti. Qui, tutti rubano e solo noi paghiamo. Io oggi mi ribello. E se qualche poliziotto o giudice si presenta a casa mia, finisce male. Perché se la Giustizia vale per me, deve valere ancor prima per chi la rappresenta.

E visto che per sindaci, giudici, poliziotti, carabinieri, politici, imprenditori, professionisti e delinquenti incalliti non vale, non capisco perché deve valere per me. L’altro giorno, un ragazzo di Cosenza, è stato condannato a sette anni di galera per una rapina di 90 euro. Cosa che ovviamente non va fatta. Ma se si pensa a quello che hanno rubato in Comune negli ultimi 10 anni, non basterebbero 100 ergastoli per rimettere le cose in parità.

Ma come si sa la Legge da noi non è uguale per tutti. E fin quando non sarà così, io mi comporterò di conseguenza. Assumendomi come sempre tutte le responsabilità. Cosa che consiglio di fare a tutti. Tanto a Cosenza non succede mai niente ai potenti, e noi dobbiamo pretendere, visto che è impossibile avere Giustizia, che sia anche così per noi.

Anche noi vogliamo delinquere in santa pace, senza essere perseguitati. Tanto la nuova stagione di sciacqua Rosa e viva Agnese al Comune è di nuovo iniziata. Ed io questa volta voglio parteciparci a piene mani. Perché a fare il paladino della Giustizia ci rimetti soldi, salute, e amicizie. E se la Legge, qui, non è uguale per tutti, lottiamo affinchè almeno il reato sia uguale per tutti. Buona delinquenza a tutti.

GdD