Sprar Acquaformosa, Manoccio: chi non si adegua è fuori. E licenzia operatrice

Salve, mi chiamo Maria Assunta Capparelli ed abito nel paese dei mille colori (attenzione la mia non vuole essere un’affermazione razzista) Acquaformosa. Lavoro con l’associazione don Vincenzo Matrangolo che gestisce diversi progetti Sprar (accoglienza profughi). O meglio lavoravo. Infatti ieri mattina sono stata contattata per andare in ufficio per comunicazioni.

Arrivata sul posto mi è stato detto che per mancanza di soldi non mi avrebbero più rinnovato il contratto (in fondo con 400 euro +assegni le loro finanze saranno risanate), tra l’altro il mio contratto era l’unico che scadeva il 31-10 (sbaglio loro) mentre gli altri il 31-12, anzi è stato aggiunto che io avrei dovuto fare attenzione quando firmavo (come se a me potesse interessare leggere il rinnovo degli altri operatori!). A questo punto ho cominciato a dire che la cosa mi puzzava e che volevo la vera motivazione, per tutta risposta mi è stato detto che noi vediamo sempre le cose dal lato politico.

Già un’altra volta mi era capitato, insieme ad altre persone con un po’di criterio, di essere buttata fuori dal lavoro, poi non so perché mi hanno richiamato, evidentemente si saranno messi una mano sulla coscienza. Comunque io ho accettato di rientrare semplicemente per i miei figli (ne ho 2, uno ormai adolescente e l’altro alle soglie dell’adolescenza), per far fronte ai loro bisogni. Purtroppo l’unica entrata a casa mia era quella dei miei genitori, ma io ho anche un po’ di orgoglio e il solo sapere che a 36 anni devo chiedere aiuto ai miei mi fa innervosire, così ho messo da parte il mio orgoglio pensando che avrei potuto dare ai miei figli quello di cui hanno bisogno e sono andata a lavorare.

Anche se fortemente degradata, da operatrice ero passata a sguattera. Purtroppo se vuoi mantenere il lavoro, l’unica cosa che puoi fare è quella di stare zitta e seguire quello che dicono dalle alte sfere, in fondo la mia sorte è toccata anche ad altre persone che non hanno accettato il loro modus operandi e che si sono “ribellate”. Ed è per questo che io da oggi mi trovo di nuovo per strada, e senza un futuro.