Statale 106, i grillini hanno paura delle leggi fatte da… loro stessi (di Alberto Laise)

dal profilo Fb di Alberto Laise

Mi sembra evidente che questo governo abbia deciso a) che l’unica grande opera al sud sia la SS106 b) che si farà solo se ci saranno i soldi. E’ inequivocabile che sia legittima la sensazione che ci si dimentichi del sud.

Di fronte a queste constatazioni, peraltro mosse da un’associazione autorevole (che per inciso non mi convince nei modi in cui spesso pone la questione), come si reagisce? Attraverso una campagna basata sul fango e sul sospetto.
Si spulcia il sito della Regione e si trova una consulenza affidata a Fabio Pugliese, presidente dell’associazione. Non si contestano i titoli, non si contesta l’incarico, non si contesta nemmeno l’utilità della stessa…si contesta che Fabio, perché pagato dal PD (e già qui c’è il delirio e la paranoia che esplodono in tutta la sua drammaticità), non possa essere obiettivo. Anzi si contesta il suo diritto di fare domande.

Sarebbe come mettere in dubbio ogni singole parola detta dal nuovo presidente dell’INPS solo perché è stato nominato dai 5Stelle. Si sceglie di non rispondere alle questioni, serie, poste ma di attaccare violentemente chi pone le stesse.
Ed in questo clima simil Scientology non si spiega ai cittadini perché un’opera, che è fondamentale per la mobilità in questa parte di Calabria, viene messa in discussione per l’ennesima volta? Perché si cerca, con ogni mezzo possibile, di ritardarne la partenza dei cantieri?

Ed allora le risposte uno comincia a darsele da solo: si ritarda la partenza dei cantieri perché non si vuole dare un strumento “elettorale” al centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali. Si ostacola il progetto perché la Lega ha bisogno di quei soldi per le opere del nord e per mettere in campo il taglio delle tasse per i ceti ricchi. Si ferma quel progetto perché il piano sulle infrastrutture e lo sblocca cantieri sono delle porcherie a favore della mafia e si ha il terrore che, appena appaltati i lavori poi partano i subappalti e che vadano, poi, a ditte in odor di mafia. In pratica hanno paura delle leggi fatte da loro stessi.
Viene sempre più il sospetto che il momento peggiore per questa terra sia proprio quello in cui ha la massima presenza istituzionale a Roma… Ed allora speriamo che Salvini stacchi la spina ad un governo che si regge sull’ipocrisia e sull’imbecillità.