Terme Luigiane. Le mazzette agli amici degli amici travestite da “Film Fest”

Terme Luigiane: le mazzette agli amici degli amici e il festival del cinema

Stagione 2023 alle Terme Luigiane. Di tutto quanto promesso da Robertino Occhiuto con la nuova gestione regionale non si è visto nulla. I grandi investimenti sono a zero (non se ne parla neanche), la ristrutturazione delle Terme… non pervenuta, l’apertura tutto l’anno… un miraggio (il periodo di apertura e gli orari giornalieri sono diminuiti), l’aumento dell’occupazione… una chimera (gli occupati sono molti di meno e i fortunati che lavorano sono tutti incazzati per come vengono contrattualizzati e gestiti), la creazione della rete di tutte le stazioni termali calabrese e l’acquisto delle stesse… uma stronzata (era solo un annuncio farlocco di Robertino per nascondere il suo vero programma di impossessarsi delle Terme Luigiane per poi rivenderle a prezzo di saldo all’amico/parente), la gestione delle Terme Luigiane fatta da grandi gruppi internazionali e da manager di rilievo… da pisciarsi dal ridere (gestisce un povero lecchino che di terme non ne sa un tubo ma che è il portaborse di Gianluca Gallo).

Potremmo continuare per ore spiegando come Robertino non abbia realizzato nulla di quanto promesso e su come non abbia investito un euro sulla stazione termale e invece ecco che come da scontato copione è iniziato il “magna magna”. Oltre ai vari fornitori che per lavorare devono presentare la tessera di “lecchino di Robertino” è iniziata l’elargizione di euro a volontà agli amici degli amici. E così dove non si trovano soldi né per i lavoratori né per lo sviluppo della zona e si lascia tutto in stato di abbandono, si trovano ben 100.000 euro per l’Associazione Culturale “Carolina Novello”.

Quest’ultima viene incaricata da Robertino, tramite la “Calabria Film Commission”, di organizzare la prima edizione del “Terme Luigiane Film Festival”. La “Calabria Film Commission”, mostruosa creatura nelle mani di Robertino, si ritrova – ma guarda che “combinazione” – come direttore Luciano Vigna, ex assessore al bilancio della città di Cosenza (ha portato le casse del comune in default con un buco di svariate centinaia di milioni di euro).

Vigna, braccio destro di Robertino e suo capo di gabinetto, svolge quindi da una parte il ruolo di direttore della Fondazione “Calabria Film Commission” e dall’altra, in qualità di capo di gabinetto, quello di controllore sull’operato della fondazione da lui stesso diretta. Una gran presa per i fondelli che va avanti ormai da quando il parassita si è insediato alla Cittadella.

Un’organizzazione (evviva il magna magna!!!!) così perfetta che solo la mente diabolica di Robertino poteva ideare e soprattutto un’organizzazione che garantisce elargizione di finanziamenti pubblici in totale libertà. Quindi da una parte Robertino risparmia sulla pelle dei lavoratori delle Terme Luigiane, lasciandone a casa a decine, e dall’altra dà l’incarico di organizzare un festival mai sentito ad una associazione mai sentita.

Guardando sulla pagina Facebook dell’associazione “Carolina Novello” si scopre che le manifestazioni da loro organizzate sono pari a zero, si trovano link a pagine del “Regno delle due Sicilie”, si parla di “Turismo dei sensi”, si ringraziano Rosaria Succurro e Mario Occhiuto a vario titolo e basta. L’associazione, che nasce per la salvaguardia della minoranza di origine albanese (e che con il cinema non centra una mazza…) è gestita da Iolanda A.F. Cuomo, personaggio anche di un certo spessore culturale ma che ha il limite di fare parte del cerchio magico occhiutiano, circostanza che finisce per mettere in secondo piano inevitabilmente anche i suoi pregi.

Robertino è un parassita cinico, come i pidocchi che attaccano la cute della gente: se ne frega di tutto e di tutti e pensa solo a regalare/regalarsi ben 100.000 euro tramite l’associazione farlocca di turno e per organizzare l’ennesima manifestazione totalmente inutile e della quale la Calabria poteva fare benissimo a meno.

Robertino, hai un’idea con 100.000 euro quanti di quei poveri lavoratori delle Terme Luigiane rimasti a casa avrebbero potuto lavorare? Hai idea di quante famiglie della zona (molte rimaste pure senza reddito di cittadinanza) avrebbero trascorso un inverno dignitoso? Prima o poi la gente lo capirà, è solo questione di tempo.