Tragedia nel Crotonese, la ricostruzione. Protezione Civile: “Incauto sbancamento”

Si apprendono maggiori particolari sulla tragedia della notte scorsa ad Isoda Capo Rizzuto, dove una frana ha travolto quattro persone che stavano lavorando alla rete fognaria tra le quali Massimo Marrelli, titolare del gruppo Marrelli Hospital di cliniche private. Marrelli, secondo una prima ricostruzione, stava lavorando con i tre operai, tutti del suo gruppo, nella sua tenuta in località Sant’Andrea nel comune di Isola Capo Rizzuto, per completare un collegamento della rete fognaria della villa.

La rete fognaria era stata danneggiata nei giorni scorsi dal maltempo provocando una fuoriuscita che aveva invaso un seminterrato della villa. I lavori, realizzati dagli operai del gruppo Marrelli, erano iniziati ieri e, a quanto pare, stavano andando avanti con una serie di turnazioni. Con i mezzi meccanici dell’azienda era stato realizzato uno scavo di circa sette metri di profondità per il passaggio di un tubo della fognatura.
I tre operai erano scesi nello scavo per effettuare la posa dell’ultima tubo. Con loro anche Massimo Marrelli che, come era nella sua indole, partecipava attivamente a tutti i lavori che riguardavano le sue aziende. Lo scavo aveva una parete in argilla ed un’altra di terreno di riporto. E sarebbe stata proprio questa ultima a franare, seppellendo i quattro che non hanno avuto neppure il tempo di reagire, morendo soffocati.

Le indagini sono affidate alla tenenza dei Carabinieri di Isola Capo Rizzuto. La Procura della Repubblica di Crotone ha aperto una inchiesta. Il sostituto procuratore Andrea Corvino, che questa mattina ha effettuato un sopralluogo sul posto della tragedia, dopo gli accertamenti medico legali ha disposto la riconsegna della salme alle famiglie. Ma la Protezione civile della Calabria, dopo un primo sopralluogo, esclude un collegamento con l’ondata di maltempo e individua la causa dell’incidente in un “movimento di terra innescato da un incauto sbancamento”.