Turismo. La Calabria di Orsomarcio a Rimini ignorata da tutti: un mare di sciatteria e di tristezza

sono un imprenditore del settore turistico calabrese e vorrei approfittare di questo spazio per fare alcune riflessioni sul rapporto fra politica e turismo in Calabria. 

Ieri si è conclusa la tre giorni del TTG, ovvero la fiera del turismo di Rimini, e naturalmente alcuni di noi imprenditori calabresi del settore siamo venuti per incontrare tour operator e agenzie di viaggi. Quella di Rimini è considerata a tutti gli effetti la fiera turistica italiana più importante nel senso che è una fiera di tipo “operativo” che favorisce l’incontro fra domanda e offerta e si basa molto sulla promozione dei territori.

Il turismo in Calabria è purtroppo in perenne crisi e per risollevare le sorti di un settore che dovrebbe essere trainante (nei fatti e non a chiacchiere) occorrerebbero interventi mirati e soprattutto occorrerebbe programmazione. In questo il nostro attuale, per fortuna ancora per poco, assessore al turismo Fausto Orsomarso si è dimostrato essere il peggio del peggio e i frutti della sua malagestione li vedremo ancora a lungo.

Io mi chiedo: che prospettive potrà mai avere una regione nella quale persone che non hanno nessuna preparazione e che nella vita lavorativa non hanno mai concluso nulla di buono, vengono messe a prendere decisioni e a gestire gli interessi della collettività? Noi calabresi veniamo costantemente mortificati da questi soggetti che il palazzo continua a riciclare e a riproporci in tutte le salse e che continuano a fare danni incalcolabili. A Rimini mi sarebbe piaciuto avere una telecamera collegata in diretta con tutte le case dei calabresi per fare vedere come vengono spesi i nostri soldi e come viene rappresentata la nostra regione grazie alla “spettacolare” organizzazione di Orsomarso.

Per onestà intellettuale devo dire che in una cosa siamo assolutamente i primi, nella prevenzione covid; infatti allo stand della regione Calabria a Rimini non si corre il rischio di contagio covid, non perché si usino le mascherine o altro, ma perché lo stand è talmente triste e vuoto che mantenere le distanze tra i pochi operatori presenti è facilissimo.

Lo slogan di Orsomarso “Calabria Straordinaria” qui non è arrivato…niente in questo stand sembra coerente con il concetto di straordinario, anzi tutto è terribilmente ordinario e di scarsissima qualità, scarsissimo persino il materiale promozionale istituzionale sia quantitativamente che qualitativamente. La sciatteria e la tristezza regnano ovunque, eravamo abituati (in anni in cui non brillavamo certo per la promozione) a degustazioni di prodotti tipici, al cuoco che deliziava i palati degli ospiti ogni 2/3 ore attirando frotte di visitatori che prendevano coscienza dell’esistenza della nostra terra, e invece quest’anno solo caffè in cialde.

Le povere hostess girano senza meta e sembra di arrivare in un purgatorio dove le anime vagano alla ricerca di non si sa cosa. In quella che dovrebbe essere la vetrina della nostra regione naturalmente non è prevista nessuna presenza istituzionale perché i nostri politici, ricordo che sono i più pagati d’Italia, sono troppo impegnati per farsi vedere durante i tre giorni di fiera e rappresentare la nostra regione. I pochi operatori calabresi che hanno avuto la possibilità e la forza di partecipare alla fiera sono stati lasciati completamente allo sbando, senza indirizzi e senza alcuna organizzazione.

In manifestazioni di questo tipo dovrebbe essere proprio la regione a organizzare l’incontro fra operatori locali e tour operator internazionali, assumendo il ruolo di facilitatore e creando quindi le condizioni di incontro tra gli operatori di settori locali e quelle rilevanti realtà turistiche che, se coinvolte direttamente dalla regione, possono effettivamente decidere di investire sul nostro territorio. Purtroppo qui in fiera per noi operatori è impossibile non fare paragoni con l’organizzazione delle altre regioni e i risultati sono a dir poco umilianti, per colpa dell’incompetenza di pochi la Calabria viene sempre e costantemente umiliata.

Ora io mi chiedo e chiedo al presidente Occhiuto: chi sarà il prossimo assessore al turismo? Mi chiedo se questa volta si avrà il coraggio e la forza di selezionare qualche professionista del settore, qualche esperto con pubblicazioni internazionali, qualcuno che sappia dare alla Calabria e ai calabresi la possibilità di diventare protagonisti della scena turistica mondiale. Purtroppo il toto assessore è già in moto dal giorno stesso dell’elezione di Orsomarso alla Camera dei Deputati (che vergogna essere rappresentati da certi soggetti) e i nomi che circolano non vanno certo nella direzione auspicata (la moglie di questo, il compare dell’altro, spetta a Fratelli d’Italia, no lo vuole la Lega…).

Presidente Occhiuto, la prego, smetta di fare proclami e faccia scelte coraggiose. I turisti chiedono mare pulito, e fino ad ora a parte le sue gite sulle motovedette e annunci vari non è stato fatto nulla, collegamenti aerei, e siamo messi malissimo soprattutto come costi, servizi ed assistenza e anche su questo siamo a terra con le quattro ruote. Presidente faccia una scelta coraggiosa e dia la delega al turismo al miglior professionista del settore disponibile e faccia in modo che la prossima volta qui a Rimini non vedremo più vagare tutti questi parassiti impiegati da enti e società regionali che, a spese nostre, chiacchierano dei fatti loro, fanno i fatti loro e incrementano solo il turismo delle prostitute (anche in questo qui a Rimini sono professionisti, conoscono la legge della domanda e dell’offerta e sanno come fare turismo).