Unical, il concorso truccato finisce (anche) su Repubblica. Gli inciuci con la procura di Cosenza

C’è anche l’Università della Calabria nel “bollettino” del malaffare e della corruzione degli atenei italiani. La differenza con le altre città è che la “nostra” procura è immobile, legata mani e piedi ai corruttori, che hanno assunto la compagna del sostituto anziano Tridico nel ruolo di collaboratrice informatica, che continuano a inciuciare con il procuratore Spagnuolo (collaboratore storico dell’ateneo) e che si assicurano così la totale impunità.

Ma, a quanto pare, le cose stanno cambiando. Repubblica (non certo Iacchite’ o l’Araldo di Roccacannuccia…) proprio lunedì scorso ha aperto i riflettori sul malaffare all’Unical collegandolo proprio a quanto succede a Bari (38 docenti d’ateneo nell’ottobre 2013 sono indagati dalla procura di Bari per le prove di diritto), Firenze (lo scorso 25 settembre vengono arrestati sette docenti universitari di Diritto tributario. 59 gli indagati. Tra le ipotesi di reato anche la corruzione) e Catania (lo scorso 24 ottobre Giambattista Scirè ha scritto alla ministra Fedeli. Tre sentenze non sono bastate per avere un posto da ricercatore all’Università di Catania). Insomma, un bel “quadrilatero” di inciuci e corruzione nel quale l’Unical fa la sua “porca figura”…  E il giornalista di Repubblica Corrado Zunino, sempre nell’edizione di lunedì, ha tirato fuori quel concorso del quale avevamo scritto anche noi (http://www.iacchite.com/unical-altro-che-legalita-tar-calabria-annulla-concorso-ricercatore-gravi-irregolarita/) e che, a quanto pare, continua sempre nella stessa incredibile direzione “malata”. Nonostante l’annullamento da parte del Tar e con la circostanza, tragicomica, che proprio lunedì scorso il rettore più corrotto d’Italia Gino Crisci ha firmato un “incredibile” patto per la legalità con il procuratore più corrotto del nostro Paese, il gattopardo Mario Spagnuolo e con quella faccia di culo che risponde al nome di Marco Minniti, il quale mette il tappo a tutte queste porcherie. Ma lasciamo che a parlare siano i fatti.

IL CONCORSO E’ TRUCCATO MA L’UNICAL RIAMMETTE IL CANDIDATO CHE BARA

di CORRADO ZUNINO – Fonte: REPUBBLICA 

Lo strano caso del bando di Storia della Filosofia annullato dal Tar e riproposto senza variazioni un anno dopo. Il vincitore aveva presentato titoli inesistenti ma non è stato escluso dalla nuova gara

L’ultimo concorso su misura, “un bando di alta sartoria” lo definiscono in dipartimento, è stato allestito all’Università della Calabria. La specificità di questa prova per titoli che offre un posto da ricercatore in Storia della Filosofia antica e la possibilità di diventare professore associato dopo tre anni, è quella di essere stata cucita su misura due volte di seguito, a un anno di distanza.

Il primo concorso, tenuto il 22 novembre 2016 – cinque candidati, solo tre poi quelli che si presentarono – è stato annullato lo scorso 20 giugno dal Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Catanzaro per “dichiarazioni mendaci” dell’aspirante più giovane, Christian Vassallo, 41 anni, il vincitore. Il secondo concorso – nonostante le indicazioni perentorie del Tar – è stato riallestito identico. Sarà presente anche il candidato mendace, che per legge avrebbe dovuto essere accantonato dopo aver presentato un curriculum gonfiato.

Il Tar della Calabria, con una sentenza netta nelle sue definizioni, aveva sancito che la Commissione universitaria ha valutato erroneamente “la mera qualifica di cultore della materia” dichiarata dal candidato Vassallo. Il cultore della materia è un assistente d’esame del docente in cattedra. Per il Tribunale amministrativo, ancora, la Commissione “non ha in alcun modo motivato le ragioni per cui alla significativa esperienza didattica dichiarata dalla ricorrente” – Silvia Fazzo, la candidata più adulta e titolata – “veniva attribuito unicamente un solo punto in più rispetto al punteggio, comunque illegittimo, attribuito a Vassallo”. Oltre all’attività di cultore della materia all’Università Federico II di Napoli, con una “dichiarazione mendace” sul numero di anni effettivamente trascorsi in quel ruolo. Il Tar ha contestato i 4-5 punti attribuiti al candidato salernitano per le esperienze realizzate nelle università di Lipsia e Treviri, “trattandosi in tutti i casi elencati di attività di studio e ricerca e non di didattica”. Nel suo giudizio assoluto e comparato, il Tribunale ha definito la Commissione concorsuale “illogica, contraddittoria ed erronea” e comunque in grado di manifestare “un eccesso di potere per ingiustizia manifesta, travisamento dei presupposti di fatto e di diritto, difetto di istruttoria, carenza di motivazione”.

La sentenza, alla fine, ha detto: “C’è stata violazione della par condicio dei candidati e del principio del giusto procedimento”. Ecco, attività da studente spacciate per ruoli da docente. Anni di didattica non esistenti autocertificati sul curriculum. Il Tar ha chiesto l’annullamento del bando e l’allestimento di una nuova Commissione per un concorso bis.

L’Università della Calabria ha accolto. Ma subito ha derubricato l’inesattezza delle stagioni da cultore “a un’imprecisione”, non ha sospeso Vassallo (che potrà ripresentarsi con la stessa documentazione) e ha chiamato all’organizzazione della nuova Commissione un membro della precedente. E’ il professor Marcello Zanatta, titolare di Filosofia antica che può vantare, come racconta il libro “Processo all’Università”, un’accusa di plagio sul “De Stoicorum repugnatis” di Plutarco.

Non è facile formare la nuova giuria d’esame, diversi professori ordinari si sfilano. Alcuni confidano ai candidati i loro dubbi. Tanto che il professor Zanatta deve ricorrere a un associato (non ordinario, come da prassi) di Udine, Salvatore Lavecchia, per trovare il terzo membro. Il concorso due viene chiamato per il 25 settembre scorso, giorno in cui esce la notizia dell’inchiesta della Procura di Firenze sulla corruzione dei docenti tributaristi. Il presidente della nuova Commissione di Cosenza, Aldo Brancati, docente a Roma Tor Vergata, accusa un malore. La prova viene spostata al 14 novembre e, ancora, al 21 novembre…

Gino Mirocle Crisci, geologo, dal 2013 rettore dell’Università della Calabria, sul doppio concorso contestato risponde a “Repubblica” per iscritto (a due domande su quattro). Scrive: “Il Tar non ha annullato il concorso, ma solo i verbali e l’approvazione degli atti. Abbiamo demandato a una nuova Commissione la valutazione dei candidati affinché il giudizio possa svolgersi lontano da ogni condizionamento della pregressa vicenda”.